Il 2021 è stato l’anno del boom degli NFT, quando artisti, influencer, celebrità e l’industria stessa dello sport hanno cominciato a monetizzare con il grande pubblico grazie a questo nuovo strumento di coinvolgimento dei fan.
L’ecosistema NFT ha registrato le cifre più alte il 24 settembre 2021, con 224.768 NFT vendute in un giorno. Tuttavia, la vendita più redditizia in termini economici risale al 1° maggio del 2022, con 118.577 NFT venduti per 780,4 milioni di dollari.
Sostenuto da un sano ambiente crypto e dall'euforia degli investitori, il mercato degli NFT è riuscito a crescere in maniera esponenziale rispetto agli anni scorsi, quando si pensava avrebbe interessato solo una piccola nicchia di settore. E nonostante il bear market del 2022, che ha fatto registrare all’ecosistema NFT le peggiori performance dell’anno, sembra che il mercato continui ad includere nuovi player.
Il primo campo di applicazione degli NFT è stato il mondo dell’arte, dove hanno registrato velocemente grandi successi anche grazie a una serie di vendite all’asta da record. Parliamo, in particolare, dell’NFT del codice sorgente di World Wide Web – battuto all’asta per 5,4 milioni di dollari da Sotheby’s – e dell’opera Everydays - The First 5000 Day di Beeple, venduta per 69 milioni di dollari da Christie’s.
Non stupisce, dunque, che attori provenienti dai contesti più diversi si siano resi conto dell’enorme potenziale economico insito negli NFT.
Marketing NFT: i brand pionieri della moda digitale
L’approccio della moda agli NFT ha declinazioni diverse. Alcuni brand utilizzano gli NFT per fidelizzare nuovi clienti, generare ulteriori flussi d’entrata oppure raccogliere fondi per una buona causa. Altri, invece, li sfruttano per cambiare o migliorare la propria immagine, raccontare una storia oppure raggiungere un nuovo pubblico.
Marchi mainstream come Nike e Gucci hanno già dimostrato il valore economico degli NFT. Nike ha collaborato con RTFKT – un’azienda che si occupa della creazione di sneakers e oggetti da collezione virtuali – lanciando 20.000 NFT di esemplari unici di scarpe: i modelli più costosi, disegnati dall’artista Murakami, hanno raggiunto la cifra record di 130.000 euro. Gucci ha creato il suo primo NFT ispirandosi alla collezione Aria, con una base d’asta di 20.000 dollari: i proventi della vendita sono stati destinati alla campagna di supporto alla vaccinazione globale di UNICEF USA.
Ma anche i piccoli brand stanno sperimentando con gli NFT. Clothia, un collettivo di fashion designer giovanissimi, ha messo all’asta vestiti NFT. Una volta acquistato uno di questi capi digitali, il cliente riceve anche il prodotto fisico.
Amarossa, brand italiano nato nel 2022, ha creato una collezione di scarpe Metaverso in edizione limitata che ha esattamente la funzione opposta: quando il cliente acquista un paio di scarpe fisiche, riceve anche l’NFT collezionabile, la loro perfetta riproduzione in formato digitale da far indossare al proprio avatar su Decentraland.
Un’altra start up che ha fatto molto parlare di sé è The Fabricant, la quale ha venduto la prima versione di un vestito haute couture per 9.500 dollari.
Non c’è che dire, il mondo della moda sta mutando. Il panorama postpandemico ha cambiato le priorità, portando i brand a pensare più digitalmente rispetto al passato. Le aziende digital-native stanno esplorando il terreno e solo il tempo saprà dirci che cosa succederà a un mercato così fluido come quello degli NFT.