Virgil Griffith, ricercatore presso la Ethereum Foundation, non si sarebbe visto concedere il rilascio su cauzione. Questa decisione è stata impugnata dal soggetto che al momento è in stato di fermo.
“Griffith si è presentato ieri e ne è stato ordinato il fermo”, ha comunicato James Margolin, ufficiale preposto alla comunicazione con il pubblico presso l’Ufficio del Pubblico Ministero della circoscrizione meridionale di New York.
“Il soggetto sta impugnando la decisione e si terrà un’udienza innanzi al giudice Broderick”, ha continuato Margolin, indicando il 9 gennaio come data dell’udienza preliminare.
Il tribunale di prima istanza U.S. District Court for the Southern District of New York (SDNY) ha respinto la richiesta di rilascio tramite cauzione depositata da Griffith.
Il soggetto è stato fermato per la prima volta il 28 novembre per essersi presuntamente recato in Corea del Nord e aver fornito informazioni sulle modalità con cui aggirare le sanzioni grazie blockchain e criptovalute. Stando alle accuse mossegli dal PM, la condotta di Griffith viola le disposizioni dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA).
I capi di imputazione a carico di Griffith potrebbero risultare nell’irrogazione di una pena detentiva pari a 20 anni.
Inoltre, nei fascicoli del PM si legge che il soggetto avrebbe rinnegato il proprio status di cittadino statunitense in alcuni SMS rivolti ai familiari e che avrebbe agito con dolo intenzionale per facilitare attività di riciclaggio di denaro in Corea del Nord.
Nella fase preprocessuale, il legale di Griffith avrebbe inoltre fornito dati fra loro divergenti: infatti, Griffith sarebbe stato sia proprietario sia locatario di un immobile a Puerto Rico in ragione dell’incremento delle attività legate alle criptovalute sull’isola.
L’interesse per la vicenda di Griffith è in linea con il desiderio manifestato dalla Corea del Nord di creare una criptovaluta nazionale.