Haruhiko Kuroda, governatore della Bank of Japan (BOJ), ha dichiarato che non c’è alcuna domanda da parte dei cittadini per la creazione di una central bank digital currency (CBDC) nel Paese.

Ieri, Kuroda ha tenuto un discorso durante il simposio del 35° anniversario del Center for Financial Industry Information Systems. Egli si è espresso in merito alla le sfide poste in essere dalle stablecoin globali private e dalle CBDC. Ha poi concluso che al momento non esiste alcun motivo per emettere una CBDC in Giappone:

"In Giappone, la quantità di denaro fisico in circolazione è ancora in aumento e al momento non sembra che vi sia una domanda per la creazione di CBDC da parte dei cittadini.

Ciononostante, la Banca del Giappone ha condotto ricerche tecniche e legali su questo argomento al fine di essere pronta quando, in futuro, potrà sorgere la necessità di una CBDC. La Banca sta anche studiando l'impatto delle CBDC sull'intermediazione finanziaria."

La BOJ promuove valute digitali private

Se da una parte il governatore della banca centrale non vede attualmente un motivo per emettere una valuta digitale nazionale, è consapevole che "esiste una grande varietà di asset digitali privati basati sullo yen giapponese". La banca incoraggia l'uso e il miglioramento di tali valute digitali, con l'obiettivo di avvicinare le loro caratteristiche a ciò che ci si aspetta da un CBDC.

Una strategia che la banca sta adottando per promuovere tali sistemi è aumentare il numero di utenti che non utilizzano contanti e garantire l'interoperabilità tra più fornitori di servizi di pagamento. Nel mese di ottobre la BOJ ha infatti introdotto un programma a premi per i clienti non fanno uso di contanti, con l’obiettivo di migliorare la produttività delle imprese interessate al settore.

Nessuna stablecoin fino alla risoluzione dei problemi

Tuttavia, quando si tratta di stablecoin globali come Libra, Kuroda ha affermato che la banca adotterà un approccio più cauto:

"Le stablecoin globali (GSC), come Libra, possono offrire servizi di pagamento convenienti a molti utenti, a condizione che ne siano garantite la certezza normativa e la stabilità tecnica.

Tuttavia, gli utenti non possono apprezzare i vantaggi delle GSC a meno che non si affrontino adeguatamente le varie sfide e i rischi legati al riciclaggio di denaro, alla sicurezza informatica, alla protezione dei dati e alla tutela dei consumatori e degli investitori."

Kuroda ha inoltre affermato che nessun GSC dovrebbe avviare le proprie operazioni fino a quando non ne saranno affrontate sfide e rischi legali, regolamentari e di supervisione. Egli ha osservato che è essenziale che le autorità di tutto il mondo cooperino e perseverino il mantenimento della stabilità finanziaria con libera mobilità dei capitali in un mondo di stablecoin.

Nel frattempo, i Paesi di tutto il mondo sono sempre più alla ricerca di valute digitali e stablecoin, sia pubbliche che private. Come riportato ieri da Cointelegraph, la startup blockchain LifeLabs ha annunciato lo sviluppo di una stablecoin ancorata al dollaro. Denominata BVI~LIFE, il progetto è realizzato in collaborazione con le Isole Vergini britanniche.