Quindici anni fa venne lanciato Twitter: forse ne avrai sentito parlare, è un social abbastanza popolare. Inizialmente, il servizio di microblogging e social networking era un posto amichevole, pieno di articoli utili e video adorabili. In un articolo pubblicato di recente, opportunamente intitolato ‘Come Twitter ha rovinato tutto’, l’autore Douglas Murray ha scritto con una certa nostalgia: “tutto era cominciato così bene.” Che ci crediate o no, un tempo la creazione di Jack Dorsey era divertente. La gente usava la piattaforma per dire cose stravaganti, non del genere di QAnon. Come sono cambiate le cose.

Sotto molti aspetti, Twitter è passato dall’essere un posto paradisiaco a uno assolutamente infernale. Un ambiente edenico è diventato un incubo distopico. I video di gatti sono stati sostituiti da commenti maligni, e sempre più persone usano la piattaforma per condividere i propri flussi di coscienza da 280 caratteri o meno.

Jackson Palmer, il co-creatore di Dogecoin (DOGE), è l’ultimo a usare Twitter per questi scopi. In un tweetstorm di proporzioni epiche, Palmer è riuscito a catturare l’attenzione di appassionati e critici delle crypto, definendo tali asset “una tecnologia iper-capitalistica intrinsecamente di destra.” Secondo Palmer, l’intero settore ha l'unico scopo di trarre vantaggio dall’ingenuità dei meno abbienti:

“Il settore delle criptovalute utilizza una rete di losche relazioni commerciali, influencer comprati e media pay-for-play per perpetuare uno schema per 'arricchirsi in fretta' simile a un culto, progettato per estrarre nuovo denaro da chi è economicamente disperato e ingenuo.”

Notizia lampo, signor Palmer: hai appena descritto il mondo in cui viviamo. I 2.000 miliardari sulla Terra possiedono più ricchezza di quasi 5 miliardi di persone. Questa è una delle ragioni per cui Bitcoin (BTC) è stato creato. Il mondo è truccato in un modo che consente ai super-ricchi di guadagnare mentre il pianeta brucia. Potrebbe sembrare esagerato, ma vi assicuro che non lo è.

In questo mondo intrinsecamente corrotto, le criptovalute rispettabili, come Ether (ETH) e Bitcoin, per esempio, offrono ai non miliardari, tutti i 7,8 miliardi, un certo grado di speranza. Dato che le barriere all’ingresso sono virtualmente inesistenti, con conoscenze di base, la volontà a informarsi sull’argomento e una somma di denaro ragionevolmente piccola, è possibile realizzare profitti considerevoli. Ovviamente, come tutto nella vita, c’è sempre un certo rischio: occorre sempre fare attenzione. Tuttavia, ignorare l’intero mercato crypto, come ha fatto Palmer, non ha molto senso. Se hai dubbi, basta chiedere al presidente di El Salvador.

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Le crypto danno voce a chi non ne ha

Quando parliamo di sfruttatori, è importante menzionare i servizi bancari tradizionali, forse gli sfruttatori più grandi tra tutti. Mentre gli intermediari finanziari come Western Union addebitano tariffe di gestione esorbitanti, ogni anno i migranti perdono quasi 25 miliardi di dollari a causa delle commissioni associate alle rimesse. Le criptovalute potrebbero offrire alla gente un’alternativa meno svantaggiosa. In fondo, un’alternativa è senza dubbio necessaria.

Stando a un recente report delle Nazioni Unite, circa l’11% di tutte le persone a livello globale è “supportato da fondi inviati a casa da lavoratori migranti”:

“Attualmente circa un miliardo di persone nel mondo, o una su sette, ha a che fare con le rimesse, che sia per inviarle o riceverle. Circa 800 milioni di persone nel mondo, o una su nove, sono destinatarie di questi flussi di denaro inviati da membri della famiglia emigrati per lavoro.”

In altre parole, circa 800 milioni di persone in tutto il mondo trarranno beneficio da un’alternativa a Western Union, il colosso invincibile delle rimesse.

Ripeto, perché non le crypto? Come indicato nel report, “il denaro ricevuto è fondamentale per aiutare milioni di persone a uscire dalla povertà,” in quanto “spesso costituisce gran parte del reddito complessivo di un nucleo familiare nei paesi di origine e, di conseguenza, rappresenta un’ancora di salvezza per milioni di famiglie.” Immaginate quanto più forte sarebbe quest’ancora se i 25 miliardi di dollari in commissioni sulle rimesse venissero usati per cibo e alloggio, invece di finire nelle tasche degli sfruttatori.

Non si tratta di una semplice fantasia. Il sistema attuale è davvero marcio, ed è necessario un cambiamento. Stando al Pew Research Center, il divario di ricchezza tra le famiglie più ricche e più povere in America è più che raddoppiato dal 1989, e non fa altro che crescere. Mentre gli impiegati di Amazon sono costretti a fare i propri bisogni in sacchetti, il loro capo miliardario, Jeff Bezos, fa a gara con Richard Branson… nello spazio. Il paesaggio deve essere trasformato.

Le criptovalute possono aiutare? Sì. Come? Dando voce a chi non ne ha, offrendo ai più vulnerabili un maggior grado di autonomia finanziaria. Non tutte le criptovalute sono create uguali. Per ogni Bitcoin o Ether esistono meme coin insensate a tema canino. Palmer farebbe bene a ricordarlo prima di ignorare l’intero mercato crypto.

Questo articolo non contiene consulenze o raccomandazioni in materia di investimenti. Ogni investimento e operazione di trading comporta dei rischi, i lettori sono tenuti a condurre una ricerca propria quando prendi una decisione.

Le idee e le opinioni espresse in questo articolo appartengono unicamente all’autore e non riflettono necessariamente i punti di vista di Cointelegraph.

John Mac Ghlionn è un ricercatore e commentatore culturale. Il suo lavoro è stato pubblicato su Bitcoin Magazine, The New York Post, The Sydney Morning Herald e National Review.