Ethereum è diventato maggiormente incline alla censura in seguito al Merge?

In un thread su Twitter suddiviso in 19 parti, il fondatore e Chief Investment Officer di Cyber Capital, Justin Bons, ha risposto a questa domanda:

"Nemmeno una singola transazione su Ethereum è stata censurata a causa dell'OFAC [Office of Foreign Assets Control degli Stati Uniti], contrariamente a quanto falsamente affermano alcuni Bitcoiner.

Ethereum rimane resistente alla censura! Ironia della sorte, Bitcoin risulta molto più vulnerabile a questa specifica tipologia di censura. E mentre ETH cerca una soluzione, BTC si adagia sugli allori."

Bons rispondeva a un recente report secondo cui, in seguito al Merge, Ethereum sarebbe divenuto eccessivamente centralizzato. Stando ai dati della società di sviluppo blockchain Labrys, attualmente circa il 51% dei blocchi di Ethereum sarebbe conforme agli standard imposti dall'OFAC.

Sebbene questo sia vero, ha spiegato Bons, si può parlare di censura soltanto nel caso in cui un validatore si rifiuti di produrre un blocco non conforme all'OFAC. Ma se anche ciò dovesse accadere, assisteremmo a forking e splitting della chain:

"Anche se il 50% dei blocchi è conforme all'OFAC, una transazione non conforme verrebbe comunque confermata entro 30 secondi! Rispetto ai 10 minuti di BTC!"

Bons ha aggiunto che basta il contributo di un singolo validatore per includere una transazione potenzialmente sanzionata dall'OFAC nella chain canonica:

"Ciò significa che un piccolissimo numero di validatori può contrastare qualsiasi tentativo di censura su Ethereum. Lo stesso vale per i miner di Bitcoin. Basta meno dell'1% per prevenire la censura."

Bons ha attribuito la diffusione di voci negative su Ethereum ai "Bitcoiner." Tuttavia, grazie al nuovo meccanismo di consenso Proof-of-Stake, Ethereum risulta "meno vulnerabile" e "molto più sicuro" rispetto a Bitcoin (BTC) e al suo sistema Proof-of-Work, dato che i player istituzionali non sono economicamente incentivati a tentare un chain split.

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Nel frattempo, gli sviluppatori di Ethereum stanno lavorando duramente per migliorare ulteriormente la resistenza alla censura del network. Il 17 ottobre, lo sviluppatore Terence Tsao di Prysmatic Labs ha annunciato che lui e il collega Marius van der Wijden stavano pensando a una possibile soluzione:

"Io e la leggenda Marius van der Wijden abbiamo prototipato delle nuove funzioni che permettono al proponente di scegliere fra un blocco locale e un builder block con le fee più alte.

Si tratta del primo passo per migliorare la resistenza alla censura."

Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, ha recentemente proposto una potenziale soluzione chiamata "Partial Block Auction," in cui un block builder ha diritto di scegliere su soltanto alcuni dei contenuti del blocco.

La società di ricerca e sviluppo Flashbots sta inoltre lavorando su un block builder totalmente decentralizzato e EVM-compatible – chiamato Single Unifying Auctions for Value Expression (SUAVE) – al fine di contrastare i tentativi di censura.

"Aggiornamenti del protocollo Ethereum nei prossimi 6-12 mesi, in ordine di importanza:

  • Prelievi dalla Beacon Chain.
  • PBS, crLists e aggiornamenti legati alla resistenza alla censura.
  • Proto-danksharding (EIP-4844).

Mia modesta opinione: al momento la resistenza alla censura è più importante della scalabilità."