Il segretario del tesoro statunitense Steven Mnuchin ha recentemente rilasciato una proposta che richiederebbe agli exchange e alla piattaforme crypto di verificare l’identità di clienti che esportano asset digitali a wallet self-hosted. L’exchange di criptovalute OKCoin ha commentato che la proposta imporrebbe un lavoro supplementare per le piattaforme di trading.

Dopo un’analisi preliminare della proposta FinCen (Financial Crimes Enforcement Network), e dei requisiti di verifica wallet, credo che la proposta di estendere il requisito CTR agli exchange di criptovalute e l’obbligo di registrare l’indirizzo fisico del ricevente rappresenti un enorme onere operativo e amministrativo per gli exchange,” ha spiegato a Cointelegraph la chief compliance officer di OKCoin, Megan Monroe-Coleman.

Le voci di potenziali nuove normative sui crypto wallet sono circolate nel settore per settimane prima del 18 dicembre, quando Mnuchin ha finalmente ha confermato la notizia a pochi giorni dal termine della sua carica. Sebbene siano ancora soltanto una proposta, la nuova regolamentazione richiederebbe la segnalazione di informazioni relative alle parti che inviano crypto per somme superiori a 3.000$ a un wallet indipendente. Se lo spostamento avviene tra exchange, il limite aumenta a 10.000$.

Dopo l’annuncio di venerdì, gli operatori del settore hanno una finestra di 15 giorni per presentare commenti sulla proposta. “La FinCen ha menzionato specificamente la ‘sicurezza nazionale’ come motivo della proposta e della scadenza brevissima per i commenti,” ha spiegato Monroe-Coleman, aggiungendo:

“Di conseguenza, i commenti di OKCoin che presenteremo si concentreranno sulle sfide previste per la nostra attività e il settore in generale. Vorremmo chiedere alla FinCen di rilasciare linee guida pratiche e trasparenti, oltre a consentire un periodo di grazia generoso per aumentare le probabilità di un’implementazione a buon fine da parte del settore, considerando che non esiste una chiara soluzione o strumenti che possono aiutarci nella procedura di conformità.”

La proposta, tuttavia, non si è rivelata così paralizzante come inizialmente sospettato. Prima della sua pubblicazione, diversi membri del congresso statunitense hanno criticato potenziali dettagli della legislazione, tra cui una whitelist di indirizzi ammissibili che non è stata inclusa nella proposta.