Un recente rapporto dimostra che quasi un quinto della quota totale dell'hash rate di Bitcoin (BTC) appartiene alle società di mining quotate in borsa.

Il rapporto, pubblicato da Arcane Research, permette di riscontrare che le società di mining di Bitcoin quotate in borsa ora rappresentano il 19% dell'hash rate di Bitcoin, crescendo notevolmente da un mero 3% registrato il primo gennaio del 2021.

Quota di hash rate da parte dei miner quotati in borsa

Il termine hash rate si riferisce alla potenza di calcolo totale immessa nella rete dall'hardware dei miner, allo scopo di confermare le transazioni. Un hash rate più elevato assicura una maggiore protezione contro gli attacchi di double-spending – il processo di inversione delle transazioni di BTC sulla blockchain – contribuendo a mantenere distribuito l'hash rate di BTC.

Nonostante ad inizio dell'anno scorso solo un piccolo numero di società di mining fossero quotate, adesso si contano 26 diverse società pubbliche coinvolte nel mining di Bitcoin.

Il rapporto suggerisce che la crescita del numero di società pubbliche sia stata guidata dal maggiore e più semplice accesso al capitale che riescono a trarne, permettendo loro di espandere le loro attività più velocemente dei loro concorrenti privati.

Attualmente, il 44,95% dell'hash rate viene registrato dai miner nordamericani, secondo le più recenti analisi del Cambridge Bitcoin electricity consumption index. Constatando i massicci aumenti di hash rate previsti tra i miner quotati in borsa, questo numero è destinato ad aumentare, il che significa che la rete Bitcoin potrebbe diventare gradualmente più centralizzata nel tempo.

Grafico dell'hash rate di Bitcoin, ultimo anno: YCharts

Il tasso di mining di Bitcoin è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, dato il massimo storico dell'hash rate equivalente a 248,11 esahash al secondo (EH/s) raggiunto il 18 febbraio. Attualmente, l'hash rate sigla un valore di 213,16 EH/s, circa duecentotredici quintilioni di hash al secondo.