I legislatori del Paraguay hanno proposto un disegno di legge per vietare temporaneamente il crypto mining e le attività correlate nella nazione sudamericana, affermando che i cripto miner illegali stanno rubando energia e interrompendo la fornitura di elettricità.
Il progetto di legge presentato il 4 Aprile vieterebbe "l'installazione di farm per il crypto mining" insieme alla "creazione, conservazione, custodia e commercializzazione" delle criptovalute.
L'ampio campo di applicazione sembra mirare a regolamentare il crypto staking — "la creazione di nuovi crypto asset" — e i wallet — "le attività di conservazione e custodia dei crypto asset".
Il divieto dovrebbe durare 180 giorni — circa sei mesi — o fino a quando non verrà promulgata una legge definitiva e l'operatore della rete elettrica, la National Electricity Administration (ANDE), non garantirà di poter fornire energia sufficiente ai crypto miners "senza danneggiare gli altri utenti del sistema elettrico del Paraguay".
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Nella bozza si parla del "boom significativo" di crypto miner che si sono insediati in Paraguay, attratti, secondo quanto riferito, dalla sua "abbondante energia idroelettrica".
La regione dell'Alto Paraná, nel sud-est del Paese, al confine con il Brasile e l'Argentina, è un'area in cui i crypto miner si sono riversati, si legge nella bozza. L'area ospita la diga idroelettrica di Itaipu, la terza più grande al mondo, che fornisce tutto il fabbisogno elettrico interno del Paraguay.
Da Febbraio, nella regione si sono verificati 50 casi di interruzione della fornitura di energia elettrica legati ai crypto miner che si agganciavano clandestinamente e illegalmente alla rete.
ANDE stima che ogni cosiddetta "crypto mining farm" causi danni e perdite fino a 94.900 $ (700 milioni di guaraníes paraguaiani) e sostiene che le perdite annue stimate nell'Alto Paraná potrebbero salire fino a 60 milioni di dollari (420 miliardi di guaraníes paraguaiani).
La bozza sostiene che le norme sulle criptovalute consentirebbero al Paraguay di supervisionare meglio il settore, e che il vuoto legislativo sta causando problemi al Paese, in quanto gli asset digitali mancano di tutele per i consumatori e possono essere utilizzati per il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale.
Nel 2022, il Paraguay è stato vicino ad approvare un quadro fiscale e legale per il settore crypto e del mining, ma è stato posto il veto dall'allora presidente Mario Abdo Benítez per il timore che l'elevato consumo di energia del mining potesse ostacolare l'espansione di un sistema energetico sostenibile.