Nel 2021 Il blockchain gaming e il modello play-to-earn sono esplosi, ma nel corso del tempo tale modalità ha perso mordente, rivelando alcune criticità. Si può dire che il settore sia "in crisi, ma non morto" ed è del tutto possibile che possa presto riscontrare un'altra impennata una volta che il mercato avrà ripreso il suo slancio.
Venerdì scorso, NFT Steez, un Twitter Space bisettimanale condotto da Alyssa Exposito e Ray Salmond, ha visto la partecipazione dei fondatori di Crypto Raiders per discutere dello stato del blockchain gaming e del futuro dei progetti basati sul play-to-earn. Crypto Raiders è un dungeon crawler basato su NFT.
Nel corso dell'episodio i fondatori hanno concordato che l'attuale panorama dovrebbe concentrarsi prima di tutto sulla sostenibilità e sul "divertimento".
Il modello play-and-earn può funzionare nel Web3 gaming?
Durante l'intervista, il fondatore Nick Kreupner ha discusso dell'adozione di "modelli ibridi" per il play-and-earn, affermando che il sentiment attuale sia più che altro dovuto alla natura umana di essere "reattivi a breve termine".
Tuttavia, Kreupner riconosce che, sebbene il pensare al peggio sia una tendenza naturale, in realtà è convinto che "il modello [P2E] necessiti di modifiche e diversi tentativi, prima di funzionare davvero".
In effetti, il team di Crypto Raiders si è concentrato sulle possibilità di modelli ibridi e su come questi possano funzionare, come un'interazione tra il gaming "dentro e fuori dalla blockchain", domandando:
"Da dove provengono i guadagni dei [giocatori]?".
Questa convinzione deriva dall'attuale panorama dei modelli play-and-earn, che generalmente traggono i loro guadagni da nuovi giocatori, motivo per cui spesso vengono percepiti come ponzi.
Secondo Kreupner, un modello ibrido si presenterebbe come pay-to-play (P2P) e free-to-play (F2P). In questo modello, i nuovi giocatori potrebbero facilmente godere del gioco gratuitamente, ma per progredire avrebbero bisogno di risorse, o in questo caso, di asset ottenuti dai giocatori P2P.
Il divertimento, rispetto alla "finanziarizzazione", è la strada per l'adozione di massa
Relativamente alle preoccupazioni legate alla monetizzazione in-game, Crypto Raiders riconosce che i giocatori tradizionali e Web3 siano preoccupati che tali integrazioni impattino le meccaniche di gioco.
Come soluzione, Crypto Raiders preferisce il "play-to-own" piuttosto che il "play-to-earn", sottolineando il valore che i giocatori ricevono nei giochi tripla A. Sebbene molti giocatori abbiano espresso il desiderio di accedere a maggiore autonomia in-game, Kreupner afferma che non ci sia da sorprendersi che i gamer tradizionali non accettino di buon grado i gamer Web3.
"I player si oppongono con forza alle microtransazioni", quindi quando si parla di NFT-gaming ci si aspetta un contraccolpo, ma è interessante notare come molti gamer vorrebbero avere l'opportunità di operare nel settore "guadagnando denaro", afferma Kreupner.
Mentre i giocatori tradizionali sembrano avere un'avversione per i giochi Web3, David Titarenco sottolinea l'importanza dell'accessibilità del gioco relativamente all'adozione. In termini di onboarding e di successo di un gioco Web3, Titarenco ha sintetizzato il processo come:
"Permetti a tua nonna nel Midwest di giocare".
Le opinioni qui espresse sono esclusivamente quelli dell'autore e non riflettono necessariamente quelle di Cointelegraph.com. Ogni investimento comporta dei rischi: dovresti condurre le tue ricerche prima di prende una decisione.