Mauricio Toro, membro del Parlamento colombiano appartenente al partito Alianza Verde, è l'autore di un progetto di legge per regolamentare il settore crypto. Durante una recente intervista rilasciata a Confidential Colombia, Toro ha delineato alcuni degli ostacoli che la sua proposta potrebbe affrontare.

Toro ritiene che la Colombia sia in ritardo rispetto ad altre nazioni con riguardo alla regolamentazione del settore: ha affermato inoltre che una delle sfide principali è assicurarsi che il mondo crypto si conformi alle procedure antiriciclaggio. La sua speranza è che così si possa superare l'opinione negativa di cui soffre questa tecnologia, secondo molti strettamente correlata ad attività criminali. 

Il membro del Congresso ha inoltre chiarito che "qualsiasi mezzo potrebbe essere utilizzato per riciclare denaro in Colombia", non solo le criptovalute: 

"Quello di cui dobbiamo assicurarci è che non vengano svolte [attività criminali] con asset crypto o criptovalute. Per questo intendiamo imporre dei requisiti speciali per coloro che vogliono avviare un exchange: sarà obbligatorio riportare il numero di transazioni svolte al mese, pagare le tasse per le commissioni e rivelare chi sono i proprietari ed i clienti."

Toro ha sottolineato ancora una volta un aspetto a suo dire “ironico”: la Colombia è uno dei Paesi più attivi in termini di volume di transazioni crypto in America Latina, ma non ha ancora approvato una regolamentazione chiara per gli asset digitali. 

Quella di Toro, però, non è l’unica iniziativa in ambito crypto avviata in Colombia delle ultime settimane. Il 22 settembre, il governo della Colombia ha approvato un programma pilota per permettere alle aziende di testare le transazioni crypto all'interno della sua “sandbox”.