Sebbene sia ancora agli albori, secondo Amit Mehra, partner della società di venture capital Borderless Capital, il quantum computing potrebbe rappresentare una minaccia per Bitcoin e altri algoritmi proof-of-work nel prossimo futuro.
Alla domanda su quali tendenze stesse seguendo Borderless Capital, Mehra, parlando con Cointelegraph al Global Blockchain Congress Dubai 2025, ha affermato che la società sta “approfondendo il quantum computing” e osservando come le aziende stanno sviluppando la tecnologia in termini di resistenza quantistica.
Mehra ha affermato che lo sviluppo del quantum computing richiederà fino alla fine del decennio. Tuttavia, ha aggiunto, le persone tendono a sottovalutare la rapida evoluzione della tecnologia:
“Considerati i recenti progressi compiuti nella tecnologia dei chip, nell'informatica e nella potenza di calcolo decentralizzata, [il quantum computing] rappresenta sicuramente un problema. Se non imminente [...] sicuramente nel prossimo futuro.”
Il quantum computing sfrutta i principi della fisica quantistica per elaborare le informazioni a velocità molto superiori a quelle delle macchine odierne. Sebbene la tecnologia sia ancora in fase embrionale, potrebbe alla fine violare la crittografia che protegge le criptovalute e altri dati sensibili, spingendo gli sviluppatori a creare nuovi standard di sicurezza post-quantistici.
Charles Edwards, fondatore del fondo quantitativo Bitcoin e di asset digitali Carpriole, ha affermato che la situazione è molto più urgente e sostiene che il settore debba adottare soluzioni al più presto, prima che sia troppo tardi.
Il 15 ottobre ha pubblicato su X: “Se Bitcoin non risolverà il problema del quantum entro il prossimo anno, l'oro continuerà a sovraperformarlo per sempre”.
“È un'emergenza e dobbiamo scegliere una soluzione entro il prossimo anno”, ha scritto.
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Prepararsi alla minaccia quantistica
Mehra ed Edwards non sono gli unici a preoccuparsi del quantum computing.
A luglio, SUI Research ha presentato un nuovo framework crittografico progettato per proteggere le blockchain dalle minacce del quantum computing, senza la necessità di hard fork, nuovi indirizzi o reset delle chiavi.
Ma sebbene la nuova soluzione funzioni per SUI, Near, Solana, Cosmos e altre reti blockchain, non risolve il problema per Bitcoin o Ethereum.
Nel frattempo, secondo alcune indiscrezioni, il governo statunitense starebbe valutando la possibilità di investire nel quantum computing per proteggere gli interessi legati alla sicurezza nazionale.
Un articolo pubblicato a ottobre da Bloomberg riferisce che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti potrebbe stanziare fondi a favore di questa tecnologia emergente per mantenere la competitività nei confronti della Cina.