Nel novembre dello scorso anno Miramax ha citato in giudizio il regista a seguito dell'annuncio da parte di Secret Network, provider blockchain base-layer, della messa all'asta di "scene inedite del film" del 1994 sotto forma di NFT. Lo studio cinematografico sosteneva di possedere tutti i diritti di "Pulp Fiction", tranne quelli riservati a Tarantino, che escludevano i token non fungibili.

All'epoca l'azienda stava sviluppando una propria strategia per gli NFT. In una dichiarazione, l'avvocato dello studio Bart Williams ha scritto: "Questo sforzo una tantum svaluta i diritti NFT di "Pulp Fiction", che Miramax intende massimizzare attraverso un approccio strategico e globale".

Nel comunicato stampa originale dell'asta, Secret Network affermava che Tarantino possedeva "i diritti esclusivi per la pubblicazione della sua sceneggiatura di Pulp Fiction e la copia originale scritta a mano è rimasta un tesoro creativo personale che ha tenuto privato per decenni". L'asta ha raccolto 1,1 milioni di dollari a gennaio, ma è stata seguita dalla cancellazione di altre vendite NFT a causa della controversia.

Tarantino e Miramax hanno collaborato in altre produzioni di successo, tra cui "Kill Bill: Volume 1 e 2". "Pulp Fiction" ha incassato 107,93 milioni di dollari negli Stati Uniti e 213 milioni di dollari in tutto il mondo dopo la sua uscita nel 1994.

Il regista hollywoodiano Quentin Tarantino e la casa produttrice Miramax sembrano aver risolto la loro causa sui token non fungibili (NFT) relativi a Pulp Fiction, film campione d'incassi, dopo una battaglia legale durata mesi. Secondo quanto riferito, lo studio cinematografico intende ritirare la causa entro due settimane e collaborare con il regista in futuro, anche su progetti NFT.