Alcuni truffatori hanno trasmesso su YouTube i discorsi di Michael Bloomberg, sostenendo che il noto imprenditore statunitense stesse regalando Bitcoin (BTC). Il video è stato visualizzato da almeno 60.000 utenti.
Michael Bloomberg regala BTC su YouTube?
I truffatori hanno tentato di convincere gli spettatori a inviare fra gli 0,1 e i 25 BTC a un wallet di loro appartenenza, promettendo che avrebbero poi restituito il doppio di tale cifra.
Il canale sosteneva che, tramite questa iniziativa, Bloomberg mirasse a promuovere l'adozione su larga scala delle criptovalute:
"Credo che Bitcoin e la blockchain possano rendere il mondo più aperto e giusto. L'attuale sistema finanziario è obsoleto. Per accelerare il processo d'adozione delle criptovalute da parte delle masse, ho deciso di donare 5.000 BTC.
Per partecipare dovrete soltanto inviare fra gli 0,1 e i 25 BTC all'indirizzo qui sopra. Noi invieremo immediatamente da 0,2 a 50 BTC al wallet dal quale è arrivata la transazione."
Fortunatamente, il canale e tutti i video a esso correlati sono ora stati rimossi da YouTube.
Screenshot della diretta su YouTube
Stando alle informazioni di WHOis.net, il dominio associato alla truffa è stato registrato in data 14 maggio 2020, tramite un registrar di origini russe.
Registrazione del dominio "bloombergbtc.net". Fonte: WHOis.net
I truffatori potrebbero aver guadagnato 1 BTC
Pare che, fra il 14 e il 15 maggio, il wallet fornito dagli hacker abbia ricevuto sei transazioni dal valore complessivo di 0,92355084 BTC (circa 8.800$). Non è chiaro se questi fondi provengano da reali vittime, oppure siano stati trasferiti dai criminali stessi nel tentativo di rendere la truffa più credibile.
Inutile dirlo, gli indirizzi delle presunte vittime non hanno ricevuto alcun Bitcoin.
Indirizzo dei truffatori. Fonte: blockchain.com
La redazione di Cointelegraph ha contattato Chainalysis, società di sicurezza informatica, per ottenere maggiori informazioni sulla truffa. Secondo un rappresentante dell'azienda, questi fondi provengono da utenti reali:
"Abbiamo dato un'occhiata più da vicino e sembra che la maggior parte degli indirizzi provenga da exchange. Quindi la nostra ipotesi è che questi depositi siano stati effettuati da vittime."
Purtroppo il crimine basato su criptovalute è un'industria da svariati miliardi di dollari. Le piattaforme di social media non possiedono gli strumenti necessari per impedire o reagire prontamente a queste truffe.