Negli ultimi cinque giorni, il prezzo di Ether (ETH) è aumentato del 33%: i dati mostrano che nel corso del rialzo alcuni compratori hanno iniziato a usare una leva finanziaria eccessiva.

Pur non trattandosi di un fattore necessariamente negativo, dovrebbe essere considerato un potenziale segnale d'allarme in quanto un premium più alto sui contratti future per periodi brevi è considerato normale.

Grafico a 4 ore di ETH/USD
Grafico a 4 ore di ETH/USD. Fonte: TradingView

Anche se il movimento rialzista di Ether è in corso ormai da un periodo prolungato, solo a febbraio l’altcoin è riuscita a superare la barriera psicologica a 1.500$ e entrare in fase di price discovery.

Per valutare se il mercato presenta un ottimismo eccessivo, è utile esaminare alcuni parametri essenziali legati ai derivati. Uno di questi è il premium dei future (anche noto come base), che misura la differenza di prezzo tra i contratti future e il regolare mercato spot.

In genere i future a 3 mesi presentano un premium annualizzato tra il 6% e il 20%, che andrebbe interpretato come un tasso d’interesse. Per posticipare il regolamento, i venditori chiedono un prezzo più alto e questo crea un gap.

Premio dei future su ETH con scadenza al 26 marzo
Premium dei future su ETH con scadenza al 26 marzo. Fonte: NYDIG-Digital Assets Data

Il grafico riportato sopra mostra che il premium dei future su Ether è aumentato oltre il 5,5%, arrivando a livelli solitamente non sostenibili. Considerando che mancano meno di 49 giorni alla scadenza del 26 marzo, questo tasso è equivalente a una base annualizzata del 55%.

Una base superiore al 20% segnala l’uso eccessivo della leva finanziaria da parte dei compratori, cosa che introduce il potenziale di enormi liquidazioni e crolli del mercato.

Un movimento simile è avvenuto il 19 gennaio, quando Ether ha superato i 1.400$ senza però riuscire a mantenere il livello. Questa situazione ha contribuito ad attivare le liquidazioni risultanti e nell’arco dei due giorni successivi Ether è precipitato del 27%.

Una base superiore al 20% non è necessariamente un allarme pre-crollo, ma riflette un utilizzo della leva a livelli elevati da parte dei compratori di contratti future. Questo eccesso di fiducia rappresenta un rischio maggiore nel caso in cui il mercato si ritirasse sotto quota 1.450$, ovvero il prezzo dell’asset quando l’indicatore ha superato il 30% e ha raggiunto livelli allarmanti.

Inoltre, è opportuno osservare che a volte i trader incrementano l’uso della leva nel corso di un rally ma acquistano anche l’asset sottostante (Ether) per regolare il rischio.

Il rally verso 1.750$ non ha liquidato i venditori

Chi scommette su un prezzo di 2.000$ per Ether sarà lieto di scoprire che l’open interest ha continuato ad aumentare durante il recente rialzo del 33%. Questa situazione indica che gli short-seller sono probabilmente completamente coperti, traendo vantaggio dal premium dei future invece di aspettarsi una correzione.

Open interest aggregato dei future su ETH in USD
Open interest aggregato dei future su ETH in USD. Fonte: Bybt.com

Questa settimana, l’open interest dei future su Ether ha stabilito un nuovo record a 6,5 miliardi di dollari, corrispondente a una crescita mensile del 128%.

Gli investitori professionisti che utilizzano la strategia descritta sopra stanno essenzialmente eseguendo operazioni cash and carry, che implicano l’acquisto dell’asset sottostante e al tempo stesso la vendita di contratti future.

Solitamente queste posizioni di arbitraggio non presentano rischi di liquidazione. Di conseguenza, l’attuale aumento dell’open interest durante un forte rally è un indicatore positivo.

Le idee e le opinioni espresse in questo articolo appartengono unicamente all’autore e non riflettono necessariamente i punti di vista di Cointelegraph. Ogni investimento e operazione di trading comporta dei rischi. Dovresti condurre una ricerca propria quando prendi una decisione.