Quest'anno Bitcoin (BTC) ha goduto di una volatilità particolarmente bassa: lo conferma un resoconto pubblicato su Medium da SFOX. Questo, unito ad una minore correlazione con le altcoin, indica che il mercato di Bitcoin potrebbe iniziare a comportarsi in maniera più prevedibile. Ciononostante, questa classe si asset rimane ancora molto più rischiosa rispetto al mercato azionario tradizionale.

Nel suo ultimo resoconto mensile per il 2019, la società di analisi SFOX ha preso in esame le prestazioni annuali di Bitcoin e delle altre criptovalute.

Negli ultimi sei mesi, la correlazione di Bitcoin con asset più tradizionali come oro e azioni è risultata sorprendentemente bassa. In particolare, la sua correlazione mensile media è stata di -0,037 con l'S&P 500 e di 0,149 con l'oro. Anche la correlazione tra Bitcoin e le altre criptovalute è notevolmente diminuita rispetto al passato, passando da 0,7 a 0,4.

Negli ultimi mesi dello scorso anno abbiamo assistito anche ad una forte riduzione della volatilità di Bitcoin. Nonostante sia ancora di gran lunga superiore a quella dei mercati tradizionali, nel 2019 le criptovalute sono risultate molto più stabili rispetto al 2018. BTC ha chiuso il 2019 con un tasso di volatilità pari al 32,05%.

Volatilità degli asset

Fonte: SFOX report

La combinazione di bassa volatilità e bassa correlazione "ha reso BTC uno strumento molto interessante per la diversificazione del proprio portfolio", ha concluso SFOX. Inoltre, l'azienda ha sottolineato che il set di dati non è abbastanza ampio per trarre previsioni significative sul 2020. Gli options contract basati su Bitcoin, come quelli recentemente lanciati da Bakkt, suggeriscono comunque una volatilità superiore al 70% nella seconda metà di quest'anno.

Il rischio delle criptovalute è ancora eccessivamente alto

Nel 2019 BTC ha registrato un rendimento year-over-year parti al 93,8%, di gran lunga superiore al 39% dell'S&P 500 e al 52,8% dell'oro. Ma se da una parte la minore volatilità indica un graduale incremento della maturità del mercato, dall'altra il rischio rimane ancora molto alto.

Quest'anno il coefficiente di Sharpe, un valore che mette a confronto i rendimenti di un determinato asset con la sua volatilità, dell'S&P 500 (2,54) è risultato parecchio superiore a quello di Bitcoin (1,74). Questo significa che i mercati tradizionali, nonostante il minore potenziale di rendimento, sono stati in media più remunerativi.

Non è chiaro se questo trend continuerà anche nel 2020. SFOX ha identificato l'halving di Bitcoin e l'introduzione di nuovi options contract come eventi potenzialmente positivi per la criptovaluta. Al contrario, il recente ban dei creatori di contenuti su Youtube rappresenta uno sviluppo negativo.