Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ha affermato che anche i colossi del settore bancario hanno ottime ragioni per accettare innovazioni tecnologiche come criptovalute e blockchain, nonostante queste minaccino il loro attuale oligopolio. 

Durante una recente intervista, Garlinghouse ha sottolineato che l'obiettivo di Ripple è quello di lavorare a stretto contatto con istituzioni finanziarie e organi di regolamentazione: l'azienda desidera pertanto collaborare con il sistema, non ostacolarlo. Ha anche spiegato che l'idea di transazioni totalmente anonime, che permettono di aggirare il controllo dei governi, non avrà mai successo, in quanto viene posta un'enorme attenzione a livello internazionale nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Al contrario, il CEO ha affermato:

"Non penso che banche [...] e governi scompariranno. Le banche si occupano di far applicare una struttura legale che penso sia molto importante per la società. Personalmente, credo che le banche continueranno a soddisfare questo ruolo, sono molte brave in questo [...]. Penso che [criptovalute e blockchain] siano tecnologie capaci apportare benefici anche al loro business."

Al tempo stesso, secondo Garlinghouse il settore della finanza tradizionale reagirà in maniera diseguale all'avvento di queste nuove tecnologie. A suo parere infatti le piccole banche accetteranno di buon grado criptovalute e registri distribuiti:

"Il 99% delle banche adora il nostro lavoro, perché stiamo democratizzando qualcosa oggigiorno controllato da un ridotto numero di banche, i loro diretti concorrenti."

Per quanto riguarda invece le banche più grandi, l'uomo ammette che il loro controllo oligopolistico viene minacciato dalle nuove tecnologie. Cita ad esempio il caso di Citibank, che lo scorso anno pare abbia registrato un profitto di 8 miliardi di dollari semplicemente grazie all'interazione con banche minori.

Ciononostante, poiché le criptovalute hanno il potenziale di ridurre drasticamente i costi e incrementare il livello di efficienza, il CEO è certo che anche le banche più grandi al mondo saranno costrette ad avvicinarsi al mondo delle criptovalute, per impedire che vengano anticipate da colossi come Amazon e Facebook.