Il 22 settembre Robinhood Markets entrerà ufficialmente a far parte dell'indice S&P 500, sostituendo Caesars Entertainment, nell'ambito del ribilanciamento trimestrale dell'indice.
L'inclusione, annunciata venerdì da S&P Dow Jones Indices, introduce un'altra società legata al mondo crypto nell'indice azionario più seguito d'America, ampliando ulteriormente l'esposizione dell'indice di riferimento al settore.
“L'inserimento amplia l'esposizione dell'indice e il suo legame con l'economia degli asset digitali”, spiega a Cointelegraph Edwin Mata, cofondatore e CEO della piattaforma di tokenizzazione Brickken.
“Sebbene l'S&P non detenga ancora partecipazioni dirette in criptovalute, il ruolo di Robinhood come gateway retail per l'asset class implica che l'indice stia indirettamente catturando parte del valore di crescita e della liquidità del settore”, prosegue Mata.
Robinhood e Coinbase forniscono a S&P 500 vantaggio nel settore crypto
Robinhood si accoda a Coinbase, aggiunta all'S&P 500 a maggio, tra le due società operanti nel settore crypto attualmente incluse nell'indice. Entrambe fungono da punti di accesso chiave agli asset digitali, esponendo l'indice e, per estensione, gli investitori passivi alle criptovalute.
“L'aggiunta di Robinhood all'S&P 500 dimostra che le attività legate alle criptovalute vengono ormai ritenute pilastri fondamentali del mercato americano”, commenta Agne Linge, head of growth presso la banca decentralizzata on-chain WeFi.
A seguito dell'ingresso di Robinhood nell'S&P 500, tutti i fondi indicizzati e gli exchange-traded fund (ETF) che replicano l'indice di riferimento sono tenuti ad aggiungere HOOD alle loro partecipazioni, determinando un afflusso di capitale passivo nel titolo. Tuttavia, ciò potrebbe anche introdurre una maggiore volatilità all'interno dell'indice.
“L'inclusione di entrambi questi titoli esposti alle crypto aumenta il rischio, anche se marginale, per l'S&P 500, poiché entrambi hanno valori beta elevati: 2,89 nel caso di Coinbase e 2,36 nel caso di Robinhood”, spiega Linge.
Il beta è un parametro che misura la volatilità o il rischio sistematico di un investimento rispetto al mercato complessivo. Sebbene valori beta più elevati suggeriscano una maggiore volatilità, Linge ritiene che il compromesso possa avvantaggiare i detentori di indici di lungo termine.
“Inoltre, offre una notevole esposizione sia per le persone comuni che hanno acquistato solo fondi indicizzati giocando sul sicuro, sia per i fondi pensione e, naturalmente, per le istituzioni che ora possono sentirsi a proprio agio con l'esposizione alle crypto attraverso uno dei principali strumenti di investimento di base come l'S&P 500”, aggiunge Linge.
Jim Cramer rialzista su Robinhood
Contestualmente, Jim Cramer della CNBC ha espresso le sue considerazioni su Robinhood in seguito all'inclusione nell'S&P 500, definendola un “colosso” che ha rivoluzionato il panorama dell'intermediazione finanziaria retail.
Inoltre, ha menzionato la continua espansione dell'azienda, passata da azioni, opzioni e crypto a conti pensionistici e carte di credito. Ha definito l'azienda un raro elemento di rottura che Wall Street ha sottovalutato, ma che ora non può ignorare. “È spuntata dal nulla e sta spopolando”, conclude l'analista.