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Russia: una nuova legge consentirà alla polizia di confiscare Bitcoin?

La Russia pianifica di introdurre una legge che consenta alle autorità di confiscare Bitcoin. Fra le proposte c'è anche la creazione di un wallet controllato dal governo.

Russia: una nuova legge consentirà alla polizia di confiscare Bitcoin?
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La Russia pianifica di introdurre uno statuto legale che consenta al governo di compiere l'impossibile: confiscare Bitcoin (BTC)!

Secondo quanto riportato dal portale d'informazione locale RBC, il Ministro russo degli Interni lavorerà a stretto contatto con vari organi statali per elaborare un piano che potrebbe entrare in vigore già a partire dal 2021.

Confiscare ciò che non può essere confiscato?

Il progetto mira a fornire allo Stato il controllo non soltanto di Bitcoin, ma dell'intero fenomeno degli asset digitali. L'articolo di RBC cita Nikita Kulikov, a capo del comitato del Parlamento Russo dedicato all'iniziativa, il quale ha spiegato:

"Il costante aumento dei crimini che fanno uso di asset digitali, e la mancanza di protezioni che permettano ai consumatori di far fronte a questo genere di attacchi criminali, dettano la necessità di sviluppare meccanismi per la regolamentazione legale e il controllo dello scambio di asset virtuali."

Tra le opzioni prese in esame vi è persino la creazione di un wallet di criptovalute controllato dal governo per il trasferimento dei fondi.

Il metodo di acquisizione rimane un mistero

A causa dei continui posticipi, in Russia non è ancora entrata in vigore l'attesissimo insieme di leggi per la regolamentazione delle criptovalute. Stando alle fonti che hanno discusso con RBC, le criptovalute dovrebbero essere prima riconosciute a livello legale affinché il governo possa giustificare il loro sequestro.

Il modo in cui la Russia pianifica di ottenere il controllo delle criptovalute degli utenti non è tuttavia ancora chiaro. In teoria il paese potrebbe richiedere agli exchange di accedere ai wallet contenenti i fondi dei clienti. Ma per quanto riguarda le monete detenute all'interno di portafogli dei quali sono gli utenti stessi a possedere le chiavi private, il metodo di acquisizione rimane ancora un mistero.

La delineazione di questo piano fa pertanto pensare che i politici russi non comprendano appieno il concetto di decentralizzazione e il funzionamento di criptovalute come Bitcoin.