La community Bitcoin risulta divisa sulla decisione degli sviluppatori di Bitcoin Core di rimuovere il limite sui dati arbitrari memorizzati nelle transazioni, provvedimento che risale a un dibattito sollevato per la prima volta dal creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto nel 2010.

Il rilascio previsto per il mese prossimo di Bitcoin Core v30 rimuoverà il limite di 80 byte su OP_RETURN, codice operativo utilizzato per salvare dati arbitrari (qualsiasi dato non finanziario) on-chain. La decisione si è rivelata controversa, con alcuni che accusano gli sviluppatori di arrendersi all'influenza delle aziende ed altri che sostengono che l'archiviazione di dati arbitrari esula dall'ambito previsto da Bitcoin.

Tuttavia, la discussione risale a molto prima dell'OP_RETURN stesso, introdotto con Bitcoin Core 0.9.0 a marzo 2014. Nel 2010, quando Bitcoin (BTC) aveva appena un anno di vita, il creatore pseudonimo del protocollo, Satoshi Nakamoto, suscitò la medesima discussione introducendo controlli per garantire che i dati delle transazioni fossero conformi agli standard previsti.

Il post di Satoshi sul forum Bitcoin. Fonte: Bitcoin Forum

La scelta di limitare l'archiviazione di dati arbitrari sulla blockchain è risultata sin da subito controversa. “Perché mai un miner dovrebbe adottare tale modifica, se ciò comporta una riduzione delle commissioni sulle transazioni a causa della perdita delle transazioni non standard?”, domandò un utente.

Governare con incentivi

Bitcoin è una rete decentralizzata priva di un'autorità centrale in grado di far rispettare le proprie regole, il che complica l'applicazione delle stesse.

Se i miner hanno un incentivo finanziario a consentire qualcosa, come l'inclusione di dati non finanziari on-chain, è probabile che modifichino i parametri del proprio software in modo da renderlo possibile. Ciò è avvenuto anche in passato, quando diversi miner hanno annunciato che avrebbero autorizzato transazioni non standard con dati arbitrari.

Un utente ha suggerito di consentire transazioni non standard fino a 128 byte, ma lo sviluppatore di Bitcoin Core Jeff Garzik sostiene che tentare di applicare tali limiti avrebbe poco senso:

“Sembra privo di senso che il client ufficiale Bitcoin tenti di ‘legiferare’ su restrizioni di questo tipo, quando tutti i miner hanno interesse a includere tutte le transazioni che comportano commissioni.”

Accettare l'inevitabile

Gli utenti hanno inoltre rilasciato rapidamente una patch per l'ultima versione di Bitcoin Core che non includeva controlli per garantire che le transazioni seguissero gli standard stabiliti. Christian Decker, uno dei primi utenti Bitcoin, ha compreso che si è trattato di un momento importante per la community:

“Credo che abbiamo la prima versione ufficiale contestata dalla maggior parte della potenza di calcolo: Bitcoin sta raggiungendo la maturità.”

Come suggerito da alcuni opinionisti nel 2010, è difficile garantire che i miner applichino una regola che va contro il loro stesso incentivo a includere transazioni a pagamento. Un'analisi di gennaio 2024 dimostra che miner come F2Pool stavano già includendo transazioni non standard che eccedevano i limiti OP_RETURN.

Il dibattito su OP_RETURN si sta svolgendo anche in diversi contesti rispetto a quello originario relativo ai dati arbitrari, in cui gli interessi delle aziende esercitano pressioni sugli sviluppatori affinché consentano una maggiore archiviazione dei dati on-chain. Il motivo è che l'archiviazione di tali dati favorisce lo sviluppo di sistemi basati su Bitcoin, come le reti layer-2 e altri.