La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha ancora una volta chiesto che Telegram fornisca i registri bancari relativi all'initial coin offering (ICO) del suo token Gram.

La richiesta arriva proprio mentre emergono delle prove secondo cui alcuni presunti sottoscrittori dell'ICO avrebbero chiesto delle commissioni per la vendita dei token di Telegram.

La ricomparsa di una richiesta precedente

Quattro giorni fa, una richiesta simile è stata respinta "senza pregiudizio" dalla corte - il che significa che la SEC aveva l'opportunità di riprovare a presentarla. Telegram ha contestato la richiesta sostenendo che avrebbe costituito una violazione degli statuti sulla privacy dei Paesi stranieri. La commissione ha cercato di confutare tale tesi citando dei casi precedenti, osservando che raramente le questioni relative alla privacy fuori dai confini statunitensi costituivano un ostacolo per le deposizioni nei casi federali.

In una conversazione con Cointelegraph, Philip Moustakis, avvocato di Seward & Kissel LLP ed ex consigliere della SEC, ci ha rilevato di ritenere che "alla fine il tribunale richiederà a Telegram di consegnare i registri bancari voluti dalla SEC".

La commissione ha spiegato che intende ottenere i registri bancari per capire come Telegram ha speso i fondi dell'ICO:

"Non c'è dubbio che i registri bancari di Telegram siano di fondamentale importanza per questo contenzioso. La difesa ha ragione sul fatto che Howey impone un test oggettivo per determinare se gli investitori di Gram avevano ragionevoli aspettative di profitti dal loro acquisto. Ma è altrettanto vero che le azioni post-investimento delle parti "possono servire come prova" delle aspettative delle parti."

Moustakis ha continuato spiegando che l'esistenza di questi documenti indica un disaccordo tra Telegram e la SEC, e sostenendo che "le dispute arrivano in tribunale solo quando c'è un problema". Ha inoltre precisato che risoluzione finale dell'emissione di questi documenti bancari potrebbe benissimo avvenire fuori dal tribunale.

La SEC ha avviato un'azione legale contro l'ICO di Telegram nell'ottobre del 2019. La commissione sostiene che la token offering fosse in realtà una vendita non registrata di security, mentre Telegram sostiene di essere esente dalla registrazione a causa di numerosi dettagli legali.

Prove di vendite basate sulle commissioni

I documenti ottenuti da Cointelegraph mostrano che la SEC ha depositato delle prove inedite nello stesso giorno della richiesta dei record bancari.

Le prove mostrano che due società terze fatturano a Telegram le commissioni derivanti dalle vendite di token Gram a investitori esterni. Questa prova, se confermata, significherebbe che queste società hanno agito come sottoscrittori per l'ICO: un chiaro segno che si tratta di una security offering.

Non è chiaro come la SEC abbia ottenuto questi documenti. Sebbene non siano stati citati direttamente nella richiesta dei registri bancari, potrebbero aver incoraggiato la commissione a portare avanti il ​​caso.

Sebbene non vi siano sulle date in cui il tribunale tornerà questione, è probabile che la causa continuerà ad andare avanti. Nel frattempo, Telegram non può ancora lanciare la blockchain TON, ritardando quella che era già stata considerata una partenza piuttosto lenta.