Nella crypto-community vi è un fraintendimento sullo stato della campagna della Securities and Exchange Commission (SEC) per minare l'innovazione blockchain negli Stati Uniti. Quando a giugno Consensys ha annunciato che la SEC aveva deciso di concludere la sua indagine su "Ethereum 2.0," la notizia venne interpretata come un segnale che un'amministrazione precedentemente ostile stava cambiando parere sugli asset digitali.
Ma temo che non sia così. La SEC è antagonista come sempre, ed è improbabile che la situazione si attenui fino a quando una nuova leadership non porterà l'agenzia verso una diversa e più produttiva direzione politica.
È comprensibile che la gente sia un po' confusa. Sia gli esperti di politica che il grande pubblico hanno percepito che la SEC stesse rivedendo la sua posizione quando, a maggio, ha annunciato l'approvazione degli ETF su Ether (ETH).
Si tratta di un momento importante, ma non per questo la SEC ha rinunciato a mantenere posizioni molto aggressive nei confronti del software blockchain. Basti pensare alla causa contro Consensys presso la corte federale di Brooklyn e all'imminente causa contro Uniswap.
La campagna legale della SEC si basa ancora su un concetto basilare: che molti token (forse quasi tutti, visto che continuano a cambiare la loro storia) sono titoli. Quindi, quando i consumatori utilizzano determinati smart contract, gli sviluppatori di tali contratti si trasformano in intermediari soggetti alle leggi sui titoli azionari.
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Ormai è chiaro che la tattica della SEC di mantenere la massima ambiguità su quali token siano titoli ha lo scopo di dare al regolatore la totale libertà di scelta su chi indagare e denunciare. In fondo, le azioni di enforcement sono il parametro che il presidente Gary Gensler indica per primo quando parla della sua leadership.
Si tratta di un approccio studiato per conquistare i titoli dei giornali che la SEC desidera, ma assolutamente nessuno – a parte i più accaniti oppositori delle crypto – ritiene che sia una buona politica.
La SEC sta sostanzialmente giocando ad "Acchiappa la talpa" coi token. L'agenzia spende milioni per intentare causa contro token che identifica come potenziali titoli azionari... in un settore in cui esistono decine di migliaia di token e ne nascono di nuovi ogni giorno. La SEC potrebbe intentare cause fino alla prossima era glaciale e non sarebbe comunque in grado di raggiungere i suoi presunti obiettivi di regolamentazione.
Come ha giustamente sottolineato a febbraio il candidato vicepresidente J. D. Vance, le tattiche della SEC sembrano star guidando il mercato in un modo potenzialmente nocivo per i consumatori. La mania delle memecoin è in gran parte una creazione della SEC, mentre i token che mirano a svolgere una funzione realmente utile sono considerati troppo rischiosi per essere accessibili agli utenti statunitensi. Si tratta di un atteggiamento insensato.
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— Bill Hughes : wchughes.eth (@BillHughesDC) February 27, 2024
Ohio Senator JD Vance on Gensler:
He is way way way too political in his regulation of securities.
He has it backwards when wanting to ban useful tokens and seemingly not caring about those without specific utility.
Sen. Vance sees blockchain as key to… pic.twitter.com/yKoNmk4Bm4
Fortunatamente, la campagna della SEC è divenuta più difficile in seguito alla decisione del tribunale nel caso contro Binance. Il giudice ha dichiarato che le accuse della SEC relative al trading di token sulla piattaforma Binance erano carenti, e pertanto sono state respinte. È sempre più lunga la lista dei giudici che guardano con sospetto alle spiegazioni poco convincenti della SEC sul perché un token debba essere considerato un contratto d'investimento, nonostante cambi spesso di mano dopo la sua emissione.
L'obiettivo della SEC con la sua seconda tattica – ovvero insistere sul fatto che gli sviluppatori di software sono intermediari di titoli – è quello di escludere completamente gli Stati Uniti dal settore della blockchain peer-to-peer. Nonostante anni di coinvolgimento prima del regime di Gensler, il settore non è neanche lontanamente vicino ad avere un percorso praticabile per la registrazione di un qualsiasi prodotto software: questo consente alla SEC di vietare di fatto l'accesso degli Stati Uniti a tali prodotti, mentre siano liberamente utilizzati in tutto il resto del mondo. Il motto della SEC sembra essere: "Lasciamo che siano gli europei, l'Asia e l'America Latina a fare strada!" I legislatori di entrambi gli schieramenti continuano a essere infuriati per questa presa di potere.
Anche Consensys lo è. La battaglia legale di Consensys con la SEC – sia a Fort Worth che a Brooklyn – si svolgerà nei prossimi mesi in un momento politico cruciale per le criptovalute. Il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, sta sostenendo a gran voce un'agenda favorevole all'innovazione che mira a conseguire la supremazia americana nel settore blockchain. Ha dichiarato che porrà fine agli abusi della SEC e sconfiggerà gli avversari internazionali in questa corsa tecnologica: il suo supporto per le criptovalute ha stimolato un sostegno senza precedenti da parte dei principali leader del settore, compresi personaggi di spicco come Marc Andreessen e Ben Horowitz, che hanno abbandonato il campo dei Democratici a favore di Trump.
I leader dell'industria crypto stanno supportando la candidatura dell'ex presidente sia con la loro influenza sui social che con i loro capitali. Sebbene i Democratici stiano cercando di stringere un rapporto con l'industria crypto, anche attraverso incontri a porte chiuse con i leader del settore, sono troppo indietro e troppo poco disposti a cambiare la loro posizione.
Vedremo cosa succederà a novembre, ma le probabilità di una clamorosa vittoria di Trump aumentano di giorno in giorno. Fino ad allora, non bisogna dubitare che la SEC, sotto questa leadership, continuerà a combattere con le unghie e con i denti contro il settore crypto. Ma a partire dal 2025 questa leadership dovrà necessariamente cambiare, iniziando a percorrere una strada politica più collaborativa.
Fino a quel giorno, non abbiamo altra scelta che combattere.
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