Continua il tracollo delle riserve di Bitcoin (BTC) sugli exchange, trend che gli analisti attribuiscono alla mancanza di venditori. Sin dal crollo di marzo, le riserve sugli exchange sono precipitate rapidamente da 2.950.000 BTC a 2.700.000 BTC.

Nel giro di soli sette mesi, una contrazione da 250.000 BTC nelle riserve sulle piattaforme di scambio rappresenta un calo di 2,85 miliardi di dollari. Il ripido trend potrebbe essere dovuto a due fattori principali: il calo dei venditori e una minore fiducia negli exchange.

Riserve di Bitcoin sugli exchange

Riserve di Bitcoin sugli exchange. Fonte: Glassnode

Numero di venditori di BTC in calo durante una fase di accumulo?

Gli analisti attribuiscono il crollo prolungato delle riserve di Bitcoin sugli exchange a una carenza generale di venditori nel mercato.

Mentre i venditori retail si astengono dalla vendita di BTC ai prezzi correnti, le istituzioni continuano ad acquistare BTC. Il calo della pressione di vendita parallelo all’aumento della domanda d’acquisto è un trend ottimistico per Bitcoin.

Secondo un trader pseudonimo conosciuto come “Oddgems,” i dati mostrano che Bitcoin si sta probabilmente muovendo dagli exchange a wallet non-custodial. Tale scenario indicherebbe che gli investitori stanno spostando i propri fondi per conservarli più a lungo:

“Sempre più #Bitcoin in uscita dagli exchange e molto probabilmente trasferiti su wallet non-custodial. Questo suggerisce una liquidità leggermente minore e una pressione di vendita ridotta nel futuro.”

Michaël van de Poppe, trader presso l’Amsterdam Stock Exchange, ha fatto eco all’opinione.

Sottolineando che i flussi di BTC in uscita dagli exchange sono in aumento mentre le riserve di contante delle istituzioni si riversano in Bitcoin, ha spiegato:

“Onestamente, sempre più $BTC spostati da exchange a cold wallet. Grandi società quotate che assegnano riserve di cassa a $BTC. Incredibilmente rialzista.”

La confluenza tra deflussi retail da Bitcoin stagnanti e la costante domanda dalle istituzioni favorisce il sentiment generale su BTC.

Dan Tapiero, co-fondatore di 10T Holdings, ha affermato similmente che “carenze di Bitcoin” sono possibili a causa del crescente interesse istituzionale.

Altri parametri relativi all’offerta indicano una maggiore attività degli HODLer

Secondo Glassnode, una grande porzione dell’offerta di Bitcoin si trova all’interno di “indirizzi di accumulo.” Questi indirizzi rappresentano utenti che non hanno mai spostato BTC dai propri wallet, intenzionati probabilmente a conservarli a lungo termine.

L’aumento delle attività di HODLing, termine che descrive il detenere BTC per periodi di tempo prolungati, indica solitamente l’inizio di una fase di accumulo. Glassnode ha commentato:

“L’accumulo di Bitcoin ha tracciato un trend costantemente rialzista per mesi. 2,6 milioni di $BTC (il 14% dell’offerta) si trovano attualmente in indirizzi di accumulo. Gli indirizzi di accumulo sono definiti come indirizzi che hanno almeno 2 transazioni in entrata e non hanno mai speso BTC.”

Gli importanti parametri on-chain positivi supportano la struttura tecnica favorevole di Bitcoin. Nonostante i vari eventi che avrebbero potuto causare pressione di vendita su BTC, tra cui l’indagine su BitMEX e la sospensione dei prelievi di OKEx, BTC rimane al di sopra degli 11.400$.

Anche gli incidenti legati a BitMEX e OKEx hanno contribuito a spingere fortemente le riserve sugli exchange verso il basso, probabilmente spaventando i trader. Anche se BitMEX ha elaborato tempestivamente i prelievi e gli wallet di OKEx non mostrano alcun flusso in uscita, l’incertezza normativa è stata sufficiente a provocare il calo delle riserve sugli exchange.

Le riserve di BTC su BitMEX

Le riserve di BTC su BitMEX. Fonte: CoinMetrics

Nei primi giorni di ottobre, gli analisti tecnici hanno identificato il range tra 11.100$ e 11.300$ come una zona di resistenza cruciale per il breve termine. BTC è rimasto relativamente stabile sopra questo range, condizione tecnicamente positiva per un rinnovato slancio.