Stando a quanto riportato giovedì 1 marzo da Reuters, la Banca Centrale del Singapore ha dichiarato che valuterà più attentamente la necessità o meno di implementare regolamentazioni per criptovalute, in opposizione all'approccio di non intervento mantenuto fino ad oggi.

In un recente discorso del Direttore Esecutivo dell'Autorità Monetaria del Singapore (MAS) Ong Chong Tee, si parla di una "valutazione" di possibili nuove regolamentazioni per la città-stato.

"Stiamo valutando se regolamentazioni aggiuntive siano necessarie per la protezione degli investitori", ha spiegato l'uomo.

L'ultimo commento contrasta quanto invece dichiarato dal vice-primo ministro Tharman Shanmugaratnam, che a febbraio di quest'anno affermò in parlamento che non c'era "da preoccuparsi per il rischio" rappresentato dal fenomeno delle criptovalute per il settore bancario per l'economia in generale.

Nonostante Shanmugaratnam abbia precisato che le autorità competenti avrebbero continuato a "studiare attentamente" il Bitcoin e gli asset ad esso associati, l'uomo non ha mai menzionato possibili regolamentazioni all'orizzonte.

Appena una settimana dopo, il Direttore del Reparto Fintech del MAS Sopnendu Mohanty ha dichiarato in un'intervista con CNBC che l'attività speculativa dei trader rappresentava una minaccia per tutte le criptovalute, aggiungendo che il MAS spera di trovare "una modalità d'utilizzo [...] nel lungo periodo" per la tecnologia Blockchain.

Come riportato la scorsa settimana da Cointelegraph, il Singapore rimane uno degli stati più permissivi per quanto riguarda attività legate all'industria della Blockchain e delle criptovalute.

L'approccio del Singapore ha anche generato sostenitori in tutto il mondo: alcuni legislatori in Kazakistan hanno annunciato pubblicamente di voler seguire i passi della città-stato in fatto di politiche sulla Blockchain.