Come riportato l'1 marzo da Maeil Business, il governo sudcoreano ha vietato ai propri funzionari di detenere e negoziare criptovalute, sarebbe "la prima volta che il governo ha formulato un divieto di valuta virtuale per tutti i funzionari pubblici".

Secondo Maeil Business, il Ministero della Gestione del Personale ha pubblicato un documento intitolato "Titoli di valuta virtuali e informazioni relative alle transazioni per dipendenti pubblici" in cui si afferma che i funzionari coinvolti nel trading di criptovalute sono "in violazione del divieto di obblighi di tolleranza stabilito dalla legge dei dipendenti pubblici" e sono soggetti ad azioni disciplinari, soprattutto se le attività vietate si verificano durante l'orario di lavoro.

Nella dichiarazione viene specificato che il divieto sarà applicato a tutti i ministeri del governo. "Anche se non c'è rilevanza lavorativa, [i funzionari pubblici] potrebbero essere soggetti a provvedimenti disciplinari". Secondo Maeil Business, ogni ministero sarà responsabile di perseguire qualsiasi azione disciplinare ritenga appropriata.

La posizione del governo sul tema delle criptovalute in Corea del Sud, il più grande mercato di criptovalute al mondo dopo Stati Uniti e Giappone, non è sempre stata chiara. A dicembre, un rumor su un presunto bando totale delle criptovalute nel paese ha scosso i mercati. Successivamente il governo ha confermato di non avere "alcuna intenzione" di vietare o "sopprimere" il trading di criptovalute.

Secondo Maeil Business, la Financial Services Commission (FSC), la Fair Trade Commission e il capo dell'Ufficio per il Coordinamento delle Politiche Governative Hong Nam-ki, avevano già avvisato i propri dipendenti di astenersi dagli investimenti in criptovalute.

 

A gennaio, alcuni funzionari sudcoreani del Financial Supervisory Service (FSS) sono stati accusati di insider trading. Il capo dell'FSS Choi Hyung-sik in seguito confermò tali accuse.

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