Un recente studio, pubblicato dalla rivista scientifica Nature Sustainability, rivela che il mining di criptovalute consuma più energia rispetto alla reale estrazione mineraria per la produzione del medesimo valore di mercato.

I ricercatori dell'Oak Ridge Institute for Science and Education hanno condotto uno studio per valutare la quantità di energia consumata dal mining di criptovalute rispetto all'estrazione di alluminio, rame, oro, platino e ossidi di terre rare.

In particolare, è stato preso in esame un periodo compreso tra gennaio 2016 e giugno 2018, scoprendo che il mining di Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR) consuma in media 17, 7, 7 e 14  megajoule (MJ) per generare un dollaro statunitense.

A confronto, l'estrazione di alluminio, rame, oro, platino e ossidi di terre rare consuma rispettivamente 122, 4, 5, 7 e 9 MJ per produrre il medesimo valore monetario. Tali risultati mostrano pertanto che l'estrazione mineraria, ad eccezione dell'alluminio e di alcuni ossidi, richiede meno energia rispetto alle criptovalute.

Crypto mining power consumption compared to ‘real’ mining

Consumi energetici del mining di criptovalute comparati alla reale estrazione mineraria. Fonte: nature.com

I dati raccolti dai ricercatori rivelano inoltre che i consumi energetici di tre delle quattro valute citate in precedenza (BTC, ETH e LTC) tendono ad aumentare di anno in anno. Ad esempio, nel 2016 erano necessari 17 MJ per generare un dollaro, mentre oggi ne servono 19. E in futuro tali requisiti non faranno che aumentare.

I ricercatori stimano infine che, durante i tre anni presi in esame, il mining di criptovalute ha prodotto ben 3-15 milioni di tonnellate di diossido di carbonio.

I consumi energetici estremamente alti vengono considerati da molti il tallone d'Achille delle principali criptovalute. Stando ad un resoconto pubblicato a febbraio, quest'anno l'Islanda avrebbe consumato più energia elettrica per il mining che per le abitazioni.

A maggio l'economista Alex de Vries, autore dell'articolo "Il Crescente Problema Energetico del Bitcoin", ha affermato che entro fine anno il mining di Bitcoin utilizzerà lo 0,5% dell'energia globale.