Due membri del parlamento svedese, il Riksdag, hanno proposto che il Paese valuti la possibilità di istituire una riserva strategica di Bitcoin per contrastare l'inflazione e diversificare i propri asset.
Inoltre, auspicano che il governo si impegni a non modificare la legislazione che disciplina la politica monetaria della banca centrale svedese, a dimostrazione della sua intenzione di non introdurre una valuta digitale emessa da banca centrale.
Nella loro proposta presentata mercoledì al Riksdag, i democratici svedesi Dennis Dioukarev e David Perez hanno affermato che, dal momento che altri Paesi come gli Stati Uniti sono già in procinto di creare una riserva, la Svezia dovrebbe “partecipare a questa corsa agli armamenti digitali e unirsi al gruppo crescente di nazioni che hanno accettato e riconosciuto il potenziale di Bitcoin”.
Analogamente agli Stati Uniti, Dioukarev e Perez hanno avanzato l'idea di finanziare la riserva attraverso i BTC sequestrati, ma la decisione su quale autorità gestirà gli asset è per ora una “questione aperta”.
La Svezia non dispone di alcuna partecipazione in Bitcoin quotata in borsa, secondo quanto riportato da Bitbo. Tuttavia, a novembre 2024, il Paese ha introdotto una legge che consente alle autorità di confiscare beni di lusso, comprese le criptovalute, persino se non sono oggetto di indagine.
I sostenitori delle riserve strategiche di Bitcoin ipotizzano che le tesorerie a livello nazionale siano il passo successivo per rendere Bitcoin la valuta di riserva globale e l'unità monetaria standard.
Democratici Svedesi influiscono sul governo
Alle elezioni generali del 2022, i Democratici svedesi, partito di destra, hanno ottenuto il secondo maggior numero di voti, con oltre il 20%, e svolgono un ruolo chiave nel sostenere l'attuale coalizione di governo composta dal Partito Moderato, dai Liberali e dai Democratici Cristiani, conferendo loro una certa influenza sul governo di minoranza.
Dioukarev e Perez sostengono nella loro proposta su Bitcoin che, creando una riserva strategica, la Svezia si pone in una posizione favorevole per un potenziale “cambiamento dirompente nell'infrastruttura finanziaria globale”.
Si sostiene che una riserva in Bitcoin, affiancata alle riserve valutarie e aure della Svezia, vincolate a “rischi politici, geopolitici ed economici”, fungerebbe da protezione contro eventuali disordini in tutto il mondo che altrimenti inciderebbero sulle riserve standard.
“Al contrario, il valore di Bitcoin non è determinato dalle politiche monetarie dei singoli Stati o di una specifica economia, il che potrebbe ridurre la correlazione complessiva nella riserva.”
Segnale che la Svezia è aperta all'innovazione
Al contempo, Dioukarev e Perez ritengono che “possedere Bitcoin sia un segnale dell'apertura di una nazione all'innovazione digitale”.
La piattaforma di database aziendale Tracxn elenca 85 società che operano nel settore delle criptovalute in Svezia, tra cui 20 che hanno raccolto complessivamente 48 milioni di dollari in capitale di rischio e finanziamenti privati.
A livello pratico, Dioukarev e Perez argomentano che una riserva fungerebbe da protezione contro l'inflazione, grazie al suo limite massimo di offerta di 21 milioni, alla velocità delle transazioni superiore a quella delle valute legali e al costo delle monete “trascurabile” in confronto.
“Bitcoin è attualmente il sesto asset più capitalizzato al mondo, alla pari con l'argento e più grande di aziende globali come Tesla, Meta e Amazon”, hanno affermato.
“Nonostante ciò, Bitcoin è solo all'inizio del suo percorso e resta da vedere quale ruolo svolgerà esattamente nell'economia”.
Dioukarev e Perez non risultano essere i primi legislatori svedesi a promuovere una riserva. Ad aprile, il deputato svedese e vice leader del Partito di Centro, Rickard Nordin, ha pubblicato una lettera aperta in cui esortava il ministro delle Finanze Elisabeth Svantesson a considerare l'adozione di Bitcoin.
Bitcoin è legale in Svezia e nel Paese sono operativi degli sportelli automatici di criptovalute. L'Autorità di vigilanza finanziaria svedese regola gli exchange e applica le normative antiriciclaggio e Know-Your-Customer.
Niente CBDC in Svezia
Oltre alla proposta di una riserva in Bitcoin, Dioukarev e Perez chiedono al governo di impegnarsi a non modificare la definizione di moneta a corso legale contenuta nella legge sulla Riksbank, che disciplina la politica monetaria della banca centrale svedese, la Sveriges Riksbank, al fine di dimostrare che “non intende introdurre una CBDC”.
La Svezia già opera principalmente attraverso alternative di moneta digitale, con la maggior parte delle persone che utilizza l'app di pagamento mobile Swish per i pagamenti. La banca centrale del Paese ha inoltre lanciato un progetto pilota CBDC nel 2020, con la pubblicazione della relazione finale a marzo 2024, in cui si dichiara che la sua introduzione è “in definitiva una decisione politica”.
La Human Rights Foundation, che ha presentato un tracker CBDC a novembre 2023, cita il miglioramento dell'efficienza dei pagamenti e l'ampliamento dell'inclusione finanziaria come potenziali vantaggi delle CBDC.
Tra gli svantaggi figurano il potenziale della valuta di violare la privacy e di aprire nuove vie alla corruzione governativa, tra le altre preoccupazioni.