Al momento coinvolta in diverse azioni legali, la società emittente della stablecoin Tether (USDT) si è vista chiedere dalla pubblica accusa di riunire tre procedimenti in uno unico. La proposta parrebbe aver trovato l’accoglimento della difesa.

Non abbiamo impugnato le richieste dell’accusa di riunire queste vuote contestazioni depositate rispettivamente a ottobre a New York, a novembre a Washington e a gennaio a New York”, si legge in un comunicato di Tether condiviso con la redazione di Cointelegraph in data 17 gennaio.

Diverse azioni legali

Sono in molti a sospettare che Tether, così come l’exchange Bitfinex, abbia posto in essere una condotta scorretta più volte nel corso della sua esistenza

Una delle recenti disavventure riguarda le presunte attività criminose commesse da Tether e Bitfinex e che avrebbero causato il rialzo del valore di Bitcoin nel 2017. 

Di conseguenza, sono stati avviati in giudizio questi 3 procedimenti ai danni di Tether, i quali ora potrebbero essere riuniti in un’unica azione legale. 

La richiesta dell’accusa

I legali dell’accusa (Leibowitz, Young e Faubus) hanno depositato la richiesta di riunione dei tre procedimenti innanzi al giudice in data 16 gennaio. 

Nell’atto di richiesta si legge che le azioni legali sono tra loro connesse, elemento necessario per l’istituto della riunione.

Nel comunicato di Tether a Cointelegraph si rileva anche una ulteriore controversia in corso: “Ieri è stata depositata a New York la domanda per avviare una quarta azione collettiva che prevediamo sarà riunita con i tre procedimenti passati”. In conclusione si legge: “Nessuna di tali azioni legali presenta contestazioni degne di nota”. 

Liceità delle azioni legali

Tether ha sostenuto altresì che le ricerche condotte dalla pubblica accusa sarebbero viziate, e in particolare osserva: 

"La ricerca fa uso di dati selezionati in precedenza al fine di presentare la situazione sotto la luce desiderata e dimostra una chiara mancata comprensione del mercato criptovalutario e della domanda che detta l’acquisto di Tether."

Tether continuerà a difendere l’ecosistema dei token digitali e i vari contributi alla comunità criptovalutaria e non pagherà né ora né in futuro l’ammontare stabilito per comporre le contestazioni dell’accusa”, si continua a leggere nel comunicato. “Tether e i soggetti ad essa correlati non hanno mai usato i token Tether per manipolare il mercato criptovalutario o il prezzo dei token”.