Binance, l’exchange di criptovalute leader per volume di trading, continua ad affrontare lo scrutinio dei regolatori in merito alla legalità delle sue operazioni in determinati paesi.

La Securities and Exchange Commission (SEC) thailandese e la Cayman Islands Monetary Authority (CIMA) sono gli ultimi regolatori finanziari ad annunciare provvedimenti normativi contro Binance.

Venerdì, la SEC thailandese ha annunciato di aver presentato una denuncia penale contro Binance, lanciando un procedimento penale e un’indagine per la presunta operazione di una società di asset digitali senza licenza. L’autorità ha affermato che Binance ha fornito servizi di trading crypto attraverso il suo sito web “abbinando ordini, organizzando scambi tra controparti, fornendo un sistema di trading o agevolando la sottoscrizione di accordi.

Così facendo, Binance ha sollecitato il pubblico e gli investitori thailandesi a usare i suoi servizi, attraverso il suo sito web o la pagina Facebook 'Binance Thai Community',” ha sottolineato la SEC. Il regolatore ha menzionato di aver presentato ad aprile una lettera di avvertimento a Binance, richiedendo all’exchange di trasmettere una risposta scritta. Tuttavia, l’exchange di criptovalute non ha fornito una risposta nel periodo di tempo specificato:

“Solo i fornitori che hanno ottenuto le licenze rilevanti ai sensi della legge sono autorizzati a fornire servizi legati al trading, cambio, trasferimento, prelievo di asset digitali, o qualsiasi transazione legata agli asset digitali. I trasgressori sono passibili di penalità previste dalla legge.”

La notizia arriva solo un giorno dopo l’annuncio ufficiale della CIMA di giovedì, in cui il regolatore ha segnalato che entità come Binance, Binance Group e Binance Holdings “non sono registrate, abilitate, regolate o autorizzate in altro modo” a operare un exchange di criptovalute “da o all’interno delle Isole Cayman. L’ente ha evidenziato che nessuna delle entità elencate è soggetta alla sua supervisione normativa.

Inoltre, la CIMA ha indicato che indagherà su qualsiasi altra compagnia affiliata a Binance con attività all’interno o dalle Isole Cayman.

L’autorità ha aggiunto che qualsiasi società crypto costituita ai sensi del Cayman Islands Companies Act 2020 o stabilita in altro modo nelle Isole Cayman deve essere registrata dal digital asset service providers act o da qualsiasi entità regolamentata esistente a cui la CIMA abbia concesso una deroga secondo tale atto.

Un portavoce di Binance ha spiegato a Cointelegraph che l’exchange di criptovalute ha “sempre operato in modo decentralizzato.” Il rappresentante ha smentito le voci relative alle operazioni crypto di Binance nelle Isole Cayman, aggiungendo:

“Tuttavia, abbiamo entità istituite ai sensi delle norme delle Isole Cayman che svolgono attività permesse dalla legge e non connesse all’operazione di attività di trading crypto.”

In quanto uno dei principali exchange globali, Binance ha sempre faticato a trovare la giurisdizione adatta per l’operazione della sua attività crypto. Fondato in Cina prima del divieto sul crypto trading nel 2017, Binance si è spostato all’estero e secondo diversi report a febbraio 2020 aveva sedi nelle Isole Cayman e nelle Seychelles.

Binance è noto per le sue molteplici entità in tutto il mondo e in precedenza aveva una presunta sede a Malta. A febbraio dell’anno scorso, la Malta Financial Services Authority ha affermato di non aver mai autorizzato Binance a operare nel paese.

Le ultime notizie emergono nel bel mezzo di un nuovo giro di vite sull’attività di Binance nel mondo, mentre governi come Regno Unito, Giappone, Canada e Stati Uniti seguono attentamente le operazioni dell’exchange. Stando a un report pubblicato giovedì da Bloomberg, la Singaporean Monetary Authority intende esaminare la richiesta di licenza di Binance Asia Services con la sua società madre oggetto di scrutinio normativo in diverse giurisdizioni.