La Securities and Exchange Commission della Thailandia ha lanciato una consultazione pubblica in merito alle regole proposte per gli investitori in criptovalute.

Secondo un annuncio ufficiale di giovedì, la SEC thailandese intende raccogliere feedback dal pubblico in merito ai requisiti proposti per gli investitori di criptovalute, comprese alcune soglie di reddito e un certo livello di esperienza di trading. 

Nell'ambito di questa iniziativa, il 24 marzo la SEC thailandese terrà un'udienza dal vivo sulla sua pagina Facebook. La consultazione pubblica continuerà fino al 27 marzo.

Secondo il consultation paper proposto, il regolatore sta progettando di fissare dei paletti al trading di criptovalute in Thailandia, tra cui richiedere agli investitori locali di possedere un patrimonio netto di almeno 10 milioni di baht (332.500$), nonché avere un reddito annuale di 1 milione di baht (33.250$). Secondo le regole proposte, il patrimonio netto dell'investitore non includerà il valore delle proprietà immobiliari utilizzate per la residenza permanente.

La SEC sostiene inoltre che i trader di criptovalute dovrebbero avere un'educazione finanziaria ed esperienza di investimento. Ai trader locali sarà richiesto di avere almeno due anni di esperienza nel commercio di titoli o derivati, oppure di ottenere una certificazione speciale dalle istituzioni autorizzate.

La SEC aveva annunciato di voler modificare le leggi sugli investimenti crypto la scorsa settimana. Con l'introduzione delle nuove regole, l'autorità mira a garantire adeguate misure di protezione per gli investitori, mentre l'interesse locale per il settore aumenta.

Nell'annuncio si legge:

"Le criptovalute sono un'innovazione finanziaria esposta ad un'alta volatilità. L'investimento in questi asset digitali richiede quindi conoscenza, comprensione e un profilo di rischio non particolarmente sensibile alla perdita."

Ruenvadee Suwanmongkol, segretario generale della SEC, ha spiegato a Bloomberg che i soggetti sprovvisti di una licenza potranno comunque investire in criptovalute, ma soltanto tramite gestori di fondi autorizzati o consulenti finanziari:

"Siamo preoccupati perché la maggior parte degli investitori crypto negli exchange nazionali è molto giovane: sono studenti e adolescenti. Ci rendiamo conto che queste persone amano le innovazioni e la tecnologia, ma gli investimenti in questi asset hanno un rischio enorme."