La Bank of Thailand (BoT) sta considerando di emettere la propria criptovaluta: lo ha rivelato governatore della banca in un discorso il 5 giugno.

Durante il Nomura Investment Forum Asia (NIFA) di Singapore, il governatore della BoT Veerathai Santiprabhob ha parlato di un nuovo progetto in cui la banca centrale e le altre banche tailandesi uniranno le proprie forze per sviluppare un "nuovo modo di effettuare pagamenti interbancari", utilizzando una moneta digitale emessa dalla banca centrale (CBDC).

Secondo la banca, l'adozione di una propria criptovaluta da parte del sistema bancario ne ridurrebbe i tempi e i costi di convalida delle transazioni, "grazie ad un processo di intermediazione più snello rispetto a quello dei sistemi attuali".

Santiprabhob ha sottolineato che la banca non sta dando la priorità all'adozione della CBDC, ma è concentrata sull'esplorazione del potenziale della tecnologia. Il governatore della banca ha dichiarato che l'istituto finanziario è un "facilitatore dell'innovazione", ma anche un "regolatore per la salvaguardia della stabilità finanziaria":

"Come tutte le banche centrali, il nostro obiettivo non è quello di mettere immediatamente in funzione la CBDC, ma piuttosto di esplorarne le potenzialità e le implicazioni per le operazioni di back office."

Santiprabhob ha anche parlato dei vantaggi che il sistema finanziario otterrebbe adottando la tecnologia blockchain, sostenendo che le banche stanno "lavorando a stretto contatto con l'industria finanziaria" per integrare la tecnologia in "varie applicazioni bancarie".

Il mese scorso, la norvegese Norges Bank ha rilasciato un documento in cui valutava lo sviluppo della propria moneta digitale come metodo per "rafforzare la fiducia nel denaro e nel sistema monetario". Anche la svedese Riksbank sta studiando una potenziale "e-krona", spinta dalla diminuzione del denaro contante in circolazione.