In seguito alla notizia di venerdì scorso secondo cui Elon Musk, CEO di Tesla, starebbe tentando di ritirarsi dall'accordo d'acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari, la piattaforma di social media pianifica di intentare una causa.

Domenica, Bloomberg ha riferito che la società ha assunto lo studio legale Wachtell, Lipton, Rosen & Katz e presenterà il caso alla Delaware Court of Chancery, un tribunale senza giuria che si occupa di diritto societario nello Stato del Delaware.

Difficile dire se la potenziale causa legale si concluderà con l'acquisto della piattaforma da parte di Musk al prezzo precedentemente concordato, se il prezzo sarà rinegoziato, oppure se invece non vi sarà nessuna acquisizione.

La scorsa settimana, il presidente di Twitter Bret Taylor si è detto pronto a intraprendere un'azione legale contro Musk per aver tentato di ritirarsi dall'accordo, affermando che il consiglio di amministrazione è "impegnato a chiudere la transazione" come precedentemente contrattato, e che intende intraprendere un'azione legale "per far rispettare l'accordo".

Secondo alcuni, la mossa di Musk di porre fine alla trattativa potrebbe essere solo un'altra tattica per rinegoziare i termini del costoso accordo. Il fondatore e CEO di Accelerate Financial, Julian Klymochko, ha dichiarato venerdì ai suoi 24.200 follower su Twitter che un accordo rinegoziato sarà il "risultato più probabile":

"Come abbiamo visto, le cause legali possono avere risultati molto incerti.
Gli accordi definitivi di fusione hanno fatto molta strada dal 2008 e sono stati perfezionati per favorire l'obiettivo. Pertanto, il risultato più probabile è che le parti eliminino l'incertezza del processo e si accordino a un prezzo inferiore."

"Potrebbe volerci un po' di tempo e probabilmente sarà piuttosto divertente da seguire, ma credo che un accordo negoziato sarà l'esito più probabile. Una riduzione del prezzo a >45,00$, più un compenso per l'interruzione dell'operazione di >3 miliardi di dollari dalle tasche di Elon."

Angelo Zino, analista di CFRA Research, ha rilasciato una previsione simile a quella dell'organizzazione no-profit NPR, secondo cui non ci sarebbe "alcuna possibilità" di concludere l'accordo a 54,20$ per azione, ovvero quanto concordato in precedenza:

"O si assisterà a un calo del 15-20% del prezzo per convincere Elon Musk a impegnarsi di nuovo, oppure continuerà a giocare la carta dei bot."

Il 25 aprile scorso il miliardario ha negoziato l'acquisto di Twitter per 54,20$ per azione, ma da allora il prezzo è sceso del 32,1%: è ora pari a 36,81$ per azione.

Musk ha anche la possibilità di ritirarsi dall'accordo, ma sarà costretto a pagare a Twitter una "tassa di risoluzione" di un miliardo di dollari, secondo il documento presentato alla Securities and Exchange Commission.

Cosa ne pensa la community?

La decisione di Musk di rinunciare alla proprietà di Twitter è stata vista negativamente dalla crypto-community presente sulla piattaforma, che ha sempre sostenuto il suo progetto di rimuovere tutti gli account bot di spam:

"Sono contento che Musk non guiderà Twitter, ma questo significa che dobbiamo affrontare un problema ancora peggiore: le persone che attualmente gestiscono Twitter."

Secondo un sondaggio condotto dalla piattaforma di trading di criptovalute OKX, il 38,8% degli utenti ritiene che la revoca dell'offerta da parte di Musk sarebbe negativa per la crypto-community su Twitter. Tuttavia la maggioranza (40,4%) ha dichiarato di non essere interessato:

"@elonmusk sta annullando la sua offerta per @Twitter. È un bene o un male per il nostro amato #crypto Twitter?"

Altri hanno espresso la speranza che Musk possa utilizzare i fondi per "salvare l'industria delle criptovalute" durante il lungo “inverno delle crypto”:

"Dal momento che @elonmusk ha interrotto l'accordo con Twitter da 44 miliardi di dollari, forse può salvare l'industria delle criptovalute."

Musk ha reso nota la sua intenzione di terminare l'accordo lo scorso venerdì, tramite una lettera inviata al consiglio di amministrazione di Twitter.

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Nella lettera, Musk ha dichiarato di voler porre fine alla trattativa perché Twitter "sembra aver fatto dichiarazioni false e fuorvianti", sostenendo che il social non è stato chiaro sul suo processo di verifica dello spam e degli account falsi, nonché dell’identificazione e della sospensione di tali account.

Lunedì Musk ha reagito alla notizia, condividendo un'immagine meme di sé stesso che mostra come la causa costringerà Twitter a condividere i dati relativi all'attività dei bot: