Il 7 aprile gli utenti di Twitter, sia su mobile che su web, si sono trovati nell'impossibilità di interagire con i tweet contenenti link alle pagine di Substack.
Quando molti utenti tentano di mettere "mi piace", fare un retweet o rispondere a post contenenti link a Substack, ricevono un messaggio di errore secondo cui "alcune azioni su questo tweet sono state disabilitate da Twitter". In alcuni casi, gli utenti riferiscono che l'interfaccia utente sembra registrare i loro "mi piace" o "retweet", ma ad un'analisi più approfondita non sembra conteggiare o visualizzare le interazioni.

Al momento non è chiaro se il problema sia un bug o una funzione prevista. Sembra che Twitter abbia interrotto la possibilità per gli utenti di Substack di incorporare i tweet nei loro post a partire dal 6 aprile, ma secondo The Verge, un portavoce di Substack non ha chiarito se il problema riguardasse una modifica alle API di Twitter o un bug. L'impossibilità per gli utenti di Twitter di interagire con i tweet contenenti i link di Substack sembra però essere iniziata nello stesso periodo, il che indica che le due problematiche siano collegate.
Stiamo indagando sulle segnalazioni secondo cui gli embed di Twitter e l'autenticazione non funzionano più con Substack. Stiamo cercando di risolvere il problema e condivideremo gli aggiornamenti non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.
We're investigating reports that Twitter embeds and authentication no longer work on Substack. We are actively trying to resolve this and will share updates as additional information becomes available.
— Substack (@SubstackInc) April 6, 2023
La questione giunge sulla scia di numerose recenti modifiche apportate a Twitter, tra cui la presenza – per alcuni giorni – dell'immagine di Dogecoin al posto del logo di Twitter, e dell'integrazione dell'etichetta di "media di Stato" per l'organizzazione mediatica no-profit National Public Radio (NPR).
Da segnalare anche che il 5 aprile Substack ha annunciato "Notes", un'applicazione di posting simile a Twitter che potrebbe essere vista come un concorrente di Twitter.
Substack è spesso considerato un luogo in cui i blogger esperti possono condividere i loro pensieri con community affini, cosa di cui la crypto community ha approfittato in ampia misura.
Su Substack sono presenti innumerevoli blog relativi a criptovalute, blockchain e Web3, con milioni di lettori iscritti. Come ha evidenziato un utente di Twitter, il blocco dell'interazione con i post di questi autori che presentano il loro lavoro potrebbe avere un effetto scoraggiante sulla libertà di parola:
Elon Musk ha bloccato tutti i link di Substack su Twitter, impedendo loro di essere replicati o apprezzati.
Ciò dà un enorme vantaggio al Movimento per l'Informazione Multimediale (MSM) che lui sostiene essere negativo, ma tant'è.
Ho cancellato il mio account Twitter blue e probabilmente non sarò su questa piattaforma dimenticata da Dio ancora per molto. Per favore, seguitemi su Substack (link in basso)
Elon Musk has blocked all Substack links on Twitter from being RTed or liked.
— Erik Hoel (@erikphoel) April 7, 2023
This gives huge advantage to the MSM he claims is bad, but ok.
Canceled my Twitter blue, and likely won't be on this godforsaken platform for much longer. Please follow me on Substack (link below)
Cointelegraph ha contattato Substack per un commento: "Siamo delusi dal fatto che Twitter abbia scelto di limitare la possibilità degli scrittori di condividere il proprio lavoro", dichiarano i cofondatori di Substack Chris Best, Hamish McKenzie e Jairaj Sethi a Cointelegraph, aggiungendo:
"Questo brusco stravolgimento ci ricorda perché gli scrittori meritano un modello che li metta al comando, che ricompensi il grande lavoro con denaro e che protegga la libera stampa e la libertà di parola. Il loro sostentamento non dovrebbe essere vincolato a piattaforme in cui non possiedono il rapporto con il loro pubblico e in cui le regole possono cambiare per un capriccio".
Cointelegraph ha contattato Twitter per un commento, ricevendo in risposta un'emoji di pupù.
Traduzione a cura di Walter Rizzo