Due 17enni italiani sono stati arrestati con l’accusa di aver pagato in Bitcoin (BTC) per vedere delle dirette streaming in cui bambini venivano violentati, torturati e uccisi.

In data 15 luglio, Il Messaggero ha riportato che un sito sul deep web permetteva agli utenti di pagare delle somme addizionali per decidere quale tipo di tortura sarebbe stata inflitta alle vittime. Le forze dell’ordine hanno spiegato:

"Agli utenti che sono riusciti ad accedere a questi ambienti reconditi, viene consentito di interagire in condotte di violenza sessuale e tortura su minori, attuate in diretta da adulti."

Torture in live streaming

Il sito offriva una vasta gamma di servizi, con fasce di prezzo differenti. Visionare un filmato pre-registrato costava molto meno di una diretta, ma in entrambi i casi il macabro spettacolo si concludeva con la morte del bambino. L’articolo riporta degli esempi: gli utenti potevano richiedere agli aguzzini di tagliare un braccio alla vittima, oppure di cospargerla di olio bollente.

I Carabinieri hanno ulteriormente chiarito: 

"Le richieste live hanno costi molto rilevanti e assicurano guadagni altissimi alle organizzazioni straniere che compiono tali atti disumani"

I due minorenni sono stati arrestati nel corso di un’operazione investigativa che ha finora coinvolto 25 persone, di cui 19 minorenni e sei maggiorenni, residenti in 13 diverse provincie italiane. L’operazione “Delirio” ha avuto inizio a ottobre ed è stata condotta anche con decine di perquisizioni.

I due giovani sono un ragazzo ed una ragazza che si scambiavano dettagli su quanto avevano visto nella “red room”. I file trovati durante le perquisizioni includono video pedopornografici girati da minori, registrazioni di bambini di tre anni molestati da adulti e immagini di violenza accompagnata da simbologia nazista.

Pedopornografia e crypto

Lo pseudonimato e la mancanza di controllo governativo rendono le criptovalute molto attraenti agli occhi dei criminali: fra loro ci sono dissidenti politici, whistleblower e giornalisti, ma anche pedofili, spacciatori e hacker black-hat.

Bitcoin e altri asset sono stati utilizzati in tutto il mondo dalle organizzazioni che speculano sulla pedopornografia. Per esempio, a giugno di quest'anno le autorità spagnole hanno scoperto un’associazione di pedofili che vendeva contenuti in cambio di criptovalute.