Questa settimana Ubisoft, una delle più grandi aziende videoludiche al mondo – creatrice di popolari serie come Assassin's Creed, Far Cry e Rainbow Six – ha tenuto un meeting per discutere dei risultati ottenuti nel secondo trimestre, durante il quale la blockchain è stato un argomento chiave di discussione.

Oltre a segnalare un aumento del 15% dei giocatori unici attivi nella prima metà dell'anno rispetto al 2020, e il fatto che Assassin's Creed Valhalla sia diventato il secondo gioco più redditizio nella storia della società, il CEO della società francese, Yves Guillemot, ha espresso l'intenzione dell'azienda di investire in società di gioco blockchain-centriche.

Nonostante i notevoli progressi nel settore – come il finanziamento di Animoca Brands, titolare del metaverso basato su Ethereum The Sandbox – Guillemot ha dichiarato che la piattaforma è in fase iniziale di ricerca e sviluppo.

Ubisoft è diventata un nodo validatore della rete Tezos ad aprile, un operatore di channel node sulla rete Aleph.im a luglio, nonché un membro fondatore della Blockchain Game Alliance, una associazione per incoraggiare la collaborazione tra videogiochi e registri distribuiti.

Frédérick Duguet, direttore finanziario di Ubisoft, ha discusso in merito al potenziale impatto che la tecnologia blockchain potrebbe avere sull'industria videoludica:

"La blockchain consentirà più play-to-earn, permettendo ai giocatori di guadagnare e possedere contenuti, e crediamo che farà crescere molto l'industria. Abbiamo collaborato con molte piccole aziende impegnate nella blockchain e stiamo iniziando ad avere un buon know-how su come può avere un impatto sull'industria. Vogliamo diventare uno degli attori principali."

Totalmente opposto invece il parere di Valve, un'altra importante società produttrice e distributrice di videogiochi, che ha di recente bandito dal suo marketplace Steam tutti i contenuti legati a blockchain, criptovalute e NFT.

In risposta a questo divieto, il gruppo per la difesa dei diritti digitali Fight for the Future – sostenuto dalla Blockchain Game Alliance, Enjin e altri 26 progetti d'intrattenimento su blockchain – ha chiesto alla società di fare un passo indietro sulla sua decisione, affermando che le organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e gli NFT possono favorire l'avanzamento di "sistemi decentralizzati, democratici, interattivi e incentrati sul giocatore".