Alcuni analisti hanno sottolineato come il dollaro statunitense non abbia dimostrato la sua tradizionale forza di bene rifugio durante le recenti tensioni tra Iran e Israele. Al tempo stesso Bitcoin continua a salire, avvicinandosi al suo massimo storico di 111.970$.

In un post di mercoledì, la macroeconomista Lyn Alden ha commentato:

“Quest’oggi l’indice del dollaro sta segnando nuovi minimi. E nelle ultime settimane non ha beneficiato quasi per nulla della domanda derivante dalla fuga generalizzata verso una maggiore sicurezza.”

“La moneta fiat si sta indebolendo”

Condividendo questa prospettiva, Jamie Coutts, analista di Real Vision, ha sottolineato come "la moneta fiat si stia indebolendo". Lo US Dollar Index (DXY), che misura la forza del dollaro statunitense rispetto alle altre principali valute globali, è sceso ai livelli più bassi dal febbraio 2022, toccando quota 97,50.

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Il DXY è sceso dell’1,54% nell’ultimo mese. Fonte: TradingView

Il DXY si trova ora quasi allo stesso livello del 13 giugno, quando le tensioni si erano inasprite dopo gli attacchi aerei israeliani in Iran.

In scenari simili, solitamente i mercati assistono a una fuga da asset rischiosi (come le criptovalute) verso rifugi più sicuri, come il dollaro o i titoli di Stato. Tuttavia, questa volta la reazione è stata diversa.

Analisti evidenziano la forza di BTC

Se da una parte il dollaro è rimasto pressoché stabile nonostante il recente conflitto, il Bitcoin (BTC) ha dimostrato una notevole volatilità.

Domenica, la criptovaluta è scesa brevemente sotto i 100.000$ per la prima volta da inizio maggio. Tuttavia, dopo l’annuncio della tregua, la criptovaluta ha rapidamente recuperato terreno, toccando i 107.930$.

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Oscillazioni del prezzo di BTC nell’ultimo mese. Fonte: CoinMarketCap

Secondo l’analista Matthew Hyland, in questo momento "i rialzisti hanno il controllo" del mercato. Altri esperti hanno evidenziato la resilienza del Bitcoin nonostante il contesto di avversione al rischio.

Le criptovalute sono i nuovi mercati emergenti

"Bitcoin ha interrotto due trend ribassisti nelle ultime settimane", ha osservato mercoledì l’analista Rekt Capital.

Jamie Coutts ha inoltre paragonato l’attuale scenario macroeconomico a quello dei primi anni 2000, quando un dollaro debole spinse i capitali verso i mercati emergenti e le commodity:

“Se ricordate, tra il 2002 e il 2008 la svalutazione del dollaro favorì i mercati emergenti e le materie prime, portando a una performance tre volte superiore rispetto ai mercati già sviluppati e alla nascita dei BRICS. […] Le criptovalute sono i mercati emergenti di oggi. Il capitale si sposta dove c’è energia.”