Una particolare truffa, che minaccia di far saltare in aria edifici a meno che i destinatari non paghino un riscatto in Bitcoin (BTC), ha attirato l'attenzione del governo degli Stati Uniti.

La truffa, che è stata segnalata in varie parti del mondo, prevede l'invio di email anonime che richiedono il pagamento di 20.000$ in Bitcoin per evitare che un "mercenario" faccia detonare un ordigno "nel vostro edificio".

Il National Cybersecurity and Communications Integration Center (NCCIC) degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione, in cui afferma che l'unica azione necessaria da intraprendere nel caso in cui si dovesse ricevere un'email del genere è quella di informare l'FBI.

Il NCCIC è "a conoscenza della campagna via email che ha preso di mira le aziende e le organizzazioni di tutto il mondo", recita l'avviso.

"Le email sostengono che verrà fatto scoppiare un ordigno a meno che non venga pagato un riscatto in Bitcoin."

Prima del riconoscimento ufficiale da parte del governo, anche alcuni media hanno segnalato lo schema. Tra questi, il sito di ricerca e cybersecurity Krebs On Security ha inoltre pubblicato il testo completo delle email.

"Il mio mercenario tiene sotto controllo l'edificio. Se si accorge che c'è qualcosa di strano o una manovra di emergenza, farà scoppiare la bomba", si legge in un estratto dell'email.

"Se paghi posso ritirare il mio mercenario.  Dammi 20.000 $ in Bitcoin e la bomba non esploderà, ma non cercare di imbrogliarmi: ti avviso che ritirerò il mio mercenario solo dopo 3 conferme sulla rete blockchain."

Molteplici campagne continuano a colpire gli ignari utenti del web, sia all'interno che fuori dalla comunità crypto.

Come segnalato da Cointelegraph, nel 2018 è stato registrato un aumento di quasi il 500% del numero di schemi di hacking conosciuti come "cryptojacking", ovvero il processo mediante il quale un dispositivo viene compromesso per minare o rubare criptovalute.

Anche le truffe di phishing, caratterizzate da hacker che si fingono personaggi famosi per indurre gli utenti a trasferire criptovalute ad un indirizzo falso, si sono diffuse a macchia d'olio, sia via email private che sulle piattaforme social, come Twitter.