Nancy Pelosi, Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha espresso fiducia nel fatto che la legislazione sulle infrastrutture, che contiene enormi limitazioni per i network decentralizzati, passerà:

"Lasciatemi solo dire che passeremo il disegno di legge questa settimana. [...] Non avrei portato il disegno di legge ai voti se non avessi creduto che sarebbe passato."

Pelosi ha annunciato che, in data 30 settembre, la Camera voterà sull'approvazione del controverso disegno di legge sulle infrastrutture introdotto dall'amministrazione Biden:

"Il 27 settembre inizieremo alla Camera il dibattito sul Quadro Infrastrutturale Bipartisan, e lo voteremo giovedì 30 settembre."

Sebbene lo scorso mese la legislazione sia già passata al Senato, molti ritengono che alcune disposizioni contenute nel disegno di legge, che impongono rigorosi requisiti di segnalazione per sviluppatori di software e validatori di network decentralizzati, siano in realtà impossibili da applicare senza snaturare i valori alla base di questa tecnologia.

È per questo motivo che il senatore Pat Toomey, supportato dai senatori Cynthia Lummis, Rob Portman, Mark Warner, Kyrsten Sinema e Ron Wyden, ha presentato un emendamento che mira ad esentare validatori, sviluppatori e operatori di nodi dalla legge.

Tuttavia, con grande disappunto della community crypto, la sola obiezione del senatore Alaman Richard Shelby è bastata per impedire che l'emendamento venisse approvato. Al tempo stesso, il controverso disegno di legge sta incontrando l'opposizione di alcuni legislatori secondo i quali dovrebbe essere posticipato fino alla conclusione delle negoziazioni relative a un'altra normativa, dedicata a benessere sociale e cambiamento climatico, da 3.500 miliardi di dollari.

Questa cifra preoccupa alcuni Democratici, pertanto Pelosi ritiene che la portata della legge sarà quasi certamente ridotta:

"Stiamo lavorando insieme al Senato e alla Casa Bianca sulle modifiche da apportare a questa normativa storica: 3.500 miliardi di dollari è stato il numero che abbiamo ricevuto dal Senato e dal presidente. Ovviamente ci saranno delle negoziazioni, verranno apportati dei cambiamenti: prima lo si farà, meglio è, in modo da poter costruire il nostro consenso e andare avanti."