Hester Peirce, Commissioner della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, ha recentemente espresso la propria opinione sul settore delle criptovalute, definendo gli organi di regolamentazione eccessivamente cauti.

"Penso sia necessario un approccio meno paternalistico"

Durante il Digital Asset Compliance and Market Integrity (DACOM) Summit di New York, Peirce ha guidato una sessione Q&A sul futuro delle regolamentazioni per il settore delle criptovalute.

L'atteggiamento benevolo di Peirce nei confronti delle monete digitali le è valso l'appellativo di "Crypto Mom" da parte della comunità delle criptovalute, verso la quale ha espresso un certo affetto durante il proprio discorso d'apertura:

"È per me un onore essere stata accettata da un gruppo di persone che pensano in maniere così emozionanti e interessanti, e provano realmente a cambiare il mondo."

Per quanto riguarda le criptovalute, la donna ha dichiarato:

"Man mano che la tecnologia cambia, [le criptovalute] diverranno sempre più il denaro di internet."

La Commissioner ha tuttavia anche espresso la propria frustrazione nei confronti della SEC, e del ritmo eccessivamente lento delle loro regolamentazioni:

"Francamente, penso che a volte la SEC abbia bisogno di una spinta dal Congresso. [...] Si desidera un governo più lungimirante nei confronti dell'innovazione, ma questo significa che se qualcosa andasse storto la gente non può semplicemente rivolgersi al governo e dire 'Ehi, non mi avete protetto da me stesso!' [...] Penso sia necessario un approccio meno paternalistico."

Incontro con il Comitato per i Servizi Finanziari

Questa settimana. il Comitato per i Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha tenuto un incontro con cinque funzionari della SEC, fra i quali anche Hester Peirce, per discutere di vari argomenti di natura finanziaria. La donna aveva espresso simili dubbi riguardo all'eccessivo controllo normativo da parte delle istituzioni.

In particolare, Peirce ha promosso il concetto di "umiltà normativa" e la necessità di "chiedere sempre se quello che stiamo facendo sia giusto."