Chiuse le urne delle elezioni primarie in West Virginia, portando a compimento la primissima votazione governativa supportata dalla blockchain nella storia degli Stati Uniti. Nonostante alla maggior parte dei cittadini siano state assegnate normalissime schede cartacee, ad alcuni elettori è stato permesso di votare utilizzando una piattaforma elettronica mobile.

Tale applicazione è stata sviluppata da Voatz, ed è stata resa disponibile solo per un gruppo accuratamente selezionato di elettori: membri schierati dell'esercito, cittadini ai quali è stato concesso il diritto di voto per corrispondenza, nonché i loro coniugi. La partecipazione è stata ulteriormente limitata unicamente agli elettori registrati in due contee della West Virginia, Harrison e Monongalia.

Mike Queen, direttore delle comunicazioni per il Segretario dello Stato della West Virginia Mac Warner, ha dichiarato:

"La blockchain offre un livello migliorato di sicurezza per questo genere di applicazioni mobile di voto. Speriamo genuinamente che tali applicazioni possano essere rese disponibili in futuro, forse addirittura entro le prossime elezioni generali, a tutti gli elettori nell'esercito".

La consulenza per l'esercizio di voto è stata fornita dai dipendenti di Voatz, nonché da alcuni funzionari rappresentanti le contee di Harrison e Monongalia. Anche alcuni enti esterni, come funzionari di giurisdizioni non partecipanti o il governatore della West Virginia, sono stati invitati ad offrire opinioni e risconti su tale iniziativa.

In seguito alla consulenza, sarà il Segretario Warner a decidere se implementare o meno il programma per tutto il territorio durante le prossime elezioni generali, che avranno luogo a novembre. Queen tuttavia crede che Warner procederà con tale implementazione solo se anche i revisori di questa versione sperimentale acconsentiranno a tale scelta.

Nonostante le speranze ed i toni positivi di Queen, alcuni esperti rimangono scettici sui sistemi di votazione elettronici, ed in particolare sulle soluzioni adottate da Voatz. Duncan Buell, professore d'informatica alla University of South Carolina, crede che le tecnologie di riconoscimento facciale e scansione delle impronte digitali utilizzate dalla compagnia per verificare l'identità del votante possano risultare vulnerabili ad attacchi esterni.