Il 28 novembre, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha pubblicato un resoconto dell'ultimo meeting riguardante la proposta di exchange traded fund (ETF) sul Bitcoin (BTC) presentata dalla società di investimento VanEck e dalla compagnia di servizi finanziari SolidX.

Secondo il documento, il 26 novembre alcuni rappresentanti delle due società e del Chicago Board Options Exchange (CBOE) hanno incontrato i membri delle divisioni Trading e Mercati, Finanza Aziendale e Analisi del Rischio della SEC.

A giugno, VanEck e SolidX hanno fatto richiesta per la quotazione sul mercato BZX Equities del CBOE di un ETF fisico basato sul Bitcoin: la sua approvazione è ancora in sospeso, dato che ad agosto la SEC ha rinviato il suo pronunciamento.

In una presentazione esposta durante il meeting, le due società hanno confrontato il Bitcoin agli asset tradizionali (come greggio, argento e oro) che hanno già degli ETF sul mercato.

Analizzando la formazione dei prezzi delle commodity tradizionali e del Bitcoin, il team ha affermato che, in maniera simile a oro e argento, il Bitcoin ha valore come "sostituto del denaro", a differenza del petrolio greggio, definito un puro bene industriale.

Nella presentazione viene sottolineato che in tutti i mercati dei future delle tre merci in questione, si può notare come "i prezzi del mercato spot e quelli del mercato dei future siano cointegrati", ossia "strettamente collegati". Lo stesso, secondo la presentazione, vale per il Bitcoin, e questo schema sarebbe quindi la "prova di un mercato dei capitali ben funzionante."

Uno dei punti fondamentali della tesi di VanEck-SolidX ruota attorno alla questione della manipolazione del mercato. Le due società sostengono infatti che il Bitcoin sia addirittura più resistente a tale fenomeno rispetto alle controparti tradizionali, nonostante godano già di ETF approvati.

Nel caso delle merci fisiche, la squadra di rappresentanti sostiene che le "informazioni da insider", come "la scoperta di nuove fonti di materia prima" o "particolari problemi" nei siti di produzione, possano essere sfruttate per manipolare i mercati, cosa non valida invece nel caso del Bitcoin.

Come ulteriore prova della "resilienza" dell'asset alla manipolazione dei mercati, la presentazione cita la mancanza di una "forte concentrazione di fondi su un particolare exchange di Bitcoin o piattaforma OTC", dato che "gli arbitraggisti devono avere fondi distribuiti su più piattaforme di trading per approfittare delle dislocazioni temporanee dei prezzi".

Inoltre, anche il "processo di arbitraggio in sé fa risaltare i vantaggi del Bitcoin rispetto ad altre materie prime, come il petrolio, perché l'omogeneità del Bitcoin permette di avere un mercato mondiale uniforme piuttosto che mercati regionali semi-indipendenti e frammentari".

Come riportato all'inizio di questa settimana, VanEck ha annunciato una partnership con il Nasdaq, che prevede il lancio di una serie di prodotti basati "trasparenti, regolamentati e sorvegliati" basati su asset digitali, a cominciare da un contratto future sul Bitcoin, previsto già nel primo trimestre 2019.