In data 17 febbraio, Visa e la società d'elaborazione di pagamenti Worldpay hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sul blog di Coinbase, assumendosi la totale responsabilità riguardo agli addebiti multipli per la medesima transazione ai danni degli utenti.

Prima di ammettere i propri errori nella dichiarazione di oggi, Visa aveva inizialmente scaricato le accuse sulla piattaforma d'exchange, affermando il 16 febbraio al Financial Times di "non aver effettuato alcuna modifica al sistema che avrebbe potuto portare alla duplicazione di transazioni segnalata dai possessori di carte di credito."

Tuttavia, l'ultima dichiarazione di Visa e Worldpay spiega:

“Negli ultimi due giorni, alcuni clienti che hanno utilizzato carte di credito o di debito su Coinbase possono aver notato che alcune transazioni sul proprio conto sono state duplicate. Questo problema non è stato causato da Coinbase."

Coinbase ha spiegato che l'errore è stato causato da una modifica applicata recentemente al Merchant Category Code (MCC) per gli acquisti di criptovalute, portando alla gestione dei pagamenti di denaro digitale come "anticipi in contanti". Il 15 febbraio, la piattaforma di exchange ha riportato che le spese aggiuntive sono state causate dai continui addebiti e rimborsi delle transazioni da parte di Visa.

Visa e Worldpay scrivono che le transazioni dovrebbero essere già state annullare, ed il denaro tornerà nei conti dei clienti entro una manciata di giorni. La dichiarazione conclude:

“Nel caso in cui dovreste continuare ad avere problemi con il conto della vostra carta di credito o debito al termine del periodo di annullamento delle transazioni, compresi problemi relativi a commissioni, vi esortiamo a contattare al più presto la banca emittente. Siamo profondamente dispiaciuti per qualsiasi inconveniente causato ai nostri clienti."

Brian Armstrong, CEO e cofondatore di Coinbase, ha scritto su Twitter di essere "grato che le cose siano state messe in chiaro", allegando al messaggio l'ultima dichiarazione di Visa e Worldpay:

Questo problema è stato preceduto dal divieto da parte di un gran numero di banche in tutto il mondo di eseguire acquisti di criptovalute con carte di credito, e in alcuni casi anche con carte di debito.