Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, ha discusso con la redazione di Cointelegraph riguardo alla versione 2.0 del network durante la Stanford Blockchain Conference del 19 febbraio. Buterin ha spiegato che quest'anno il principale sviluppo di ETH 2.0 sarà il lancio della Phase 0:

"Phase 0 sarà la prima fase di Ethereum 2.0. Questa avrà lo scopo di rilasciare il network Proof of Stake, che diverrà operativo quest'anno."

Nonostante non si conosca ancora l'esatta data di lancio di Phase 0, Buterin ha svelato che verrà presto introdotto un testnet multi-client e verrà condotta una revisione del codice già esistente:

"Stiamo attualmente lavorando all'ottimizzazione di Phase 0, che continueremo a perfezionare nel corso dei prossimi mesi."

Il futuro di Ethereum 2.0

In seguito al lancio di Phase 0, ha affermato Buterin, ETH 2.0 opererà inizialmente come un network PoS indipendente. Il motivo di questa scelta è consentire al sistema PoS di partire lentamente ed essere ampliato in maniera graduale:

"Ethereum 2.0 inizierà senza applicazioni e con soltanto un numero ristretto di validatori."

Alla Phase 0 seguirà la Phase 1, che mira invece ad abilitare lo sharding. Come spiegato in un articolo pubblicato nel 2018 da Prysmatic Labs, ETH 2.0 conterrà una blockchain centrale, detta Beacon Chain, che avrà lo scopo di coordinare le 64 sidechain, dette invece Shard.

Ogni Shard rappresenterà un sistema PoS completo e indipendente, con una propria cronologia delle transazioni. Pertanto, invece di elaborare tutte le transazioni sul network, ogni nodo dovrà elaborare soltanto le transazioni di un determinato Shard.

Se implementato correttamente, lo sharding dovrebbe rappresentare una soluzione al problema di scalabilità di Ethereum senza tuttavia compromettere la sicurezza e la natura decentralizzata del network.

Infine, quando la rete ETH 2.0 diverrà solida e affidabile, Ethereum 1.0 verrà unito al sistema 2.0, completando così la transazione.

Timori per lo staking

In data 5 febbraio, gli sviluppatori di Ethereum 2.0 hanno tenuto una sessione Ask Me Anything (AMA) su Reddit per rispondere ad alcune delle domande della comunità, nonché per discutere in maniera più generale di temi come la Proof of Stake. In un network PoS, i proprietari degli asset vengono ricompensati offrendo le proprie monete come garanzia per la protezione e la convalida del network. ETH 2.0 richiederà almeno 32 Ether (ETH) per partecipare come validatore del network.

Al tempo un utente aveva tuttavia espresso scetticismo riguardo al nuovo sistema di consenso, in quanto a suo parere non farebbe altro che incrementare le disparità economiche. Lo staking "premia i ricchi semplicemente perché hanno più soldi", aveva commentato.

Danny Ryan, membro della Ethereum Foundation, aveva risposto spiegando che la PoS risulta in realtà molto più equa della Proof of Work:

"In entrambi i casi, il possesso di un asset consente di ottenere guadagni da tale asset. La differenza fra i due sistemi è che nella PoS il passaggio da capitale a profitto è molto più diretto e giusto: compri il token, blocchi il token, esegui i tuoi doveri, guadagni X."

Altre soluzioni di scalabilità: ETH 2.0 è davvero necessario?

Buterin ha anche sottolineato che, mentre lo sviluppo di ETH 2.0 continua, la comunità ha già realizzato nuove soluzioni di scalabilità compatibili con il network Ethereum. Ad esempio, gli Optimistic Rollup sono soluzioni second layer che incrementano la scalabilità degli smart contract.

A tal proposito Edward Felten, cofondatore e chief scientist di Offchain Labs, ha affermato che il suo prodotto, Arbitrum Rollup, è già stato lanciato sul testnet:

"Offchain Labs sta provando ad incrementare la scalabilità, a migliorare le prestazioni e a ridurre i costi degli smart contract su Ethereum in un modo che risulti compatibile con la blockchain di Ethereum già esistente."

Le applicazioni legacy scritte sotto forma di smart contract Solidity possono essere elaborate tramite la tool chain Arbitrum. Questo consente di dare vita ad una sidechain personalizzata per applicazioni, la cui sicurezza rimane comunque ancorata alla mainchain di Ethereum.

Felten ha tuttavia sottolineato che Offchain Labs non pianifica di competere con Ethereum, ma piuttosto di offrire una soluzione second layer compatibile che possa risolvere i problemi di prestazioni e scalabilità. Quando abbiamo chiesto se ETH 2.0 sia davvero necessario dato che esiste già Arbitrum, Felten ha risposto:

"Speriamo che Ethereum 2.0 possa apportare benefici anche a soluzioni Layer 2 come la nostra, ma non staremo con le mani in mano aspettando che questo accada."