Il crollo del 60% del prezzo delle azioni di Voyager Digital da quando ha reso nota la sua esposizione a Three Arrows Capital (3AC) è stato accompagnato da un ulteriore calo dei titoli del settore delle criptovalute.

Secondo TradingView, Voyager Digital è crollata del 60% durante le normali ore di negoziazione di mercoledì, prima di chiudere a 0,5998$, segnando un calo del 50,84% nel giornaliero.

Il brusco calo ha fatto seguito alla divulgazione da parte di Voyager Digital del fatto che la società potenzialmente insolvente Three Arrows Capital (3AC) le debba 15.250 Bitcoin (BTC) e 350 milioni di USD Coin (USDC), per un valore complessivo di circa 660 milioni di dollari.

Voyager ha dato a 3AC tempo fino al 24 giugno per rimborsare 25 milioni di dollari e fino al 27 giugno per pagare l'intero importo prima che il prestito venga considerato in default. L'azienda ha anche dichiarato di star lavorando con i legali su come intraprendere un'azione legale contro 3AC, nel caso in cui il presunto venture fund non sia in grado di rimborsare il suo debito.

Alameda Research ha esteso un prestito rinnovabile di 200 milioni di USDC e 15.000 BTC per risanere gli attuali problemi di liquidità di Voyager. Questa settimana la società ha anche ridotto il limite di prelievo giornaliero da 25.000 a 10.000$.

"Meglio 10.000$ piuttosto che 0$ con Celsius", ha commentato in risposta il Redditor AdLongjumping5010 nel sub-Reddit r/CelciusNetwork.

Altri titoli legati alle criptovalute hanno continuato a soffrire. Le azioni di Coinbase hanno subito un calo del 9,71% a 51,91$, mentre la MicroStrategy, fortemente esposta a BTC e guidata da Michael Saylor, ha visto le sue azioni scendere del 4,50% a 170,91$.

Coinbase a 14 miliardi di dollari è una delle cose più stupide che abbia mai visto nei mercati pubblici.

Rivaleggiata forse solo da Apple, che alla fine del 2008 ha scambiato il 50% in più del suo saldo di cassa.

Non posso credere che il mispricing dei boomer mi spinga a spostare denaro sul conto Stonk.

 

Anche i titoli relativi al mining di criptovalute hanno subito crolli notevoli, con Riot Blockchain che ha perso il 9,63%, mentre Bitfarms, Hut 8, Marathon Digital Holdings e Core Scientific sono scesi tutti del 5-7% circa.

Il crollo dei prezzi delle criptovalute rappresenta solo una porzione di una più ampia tendenza al ribasso dei mercati azionari e delle crypto nel 2022, con l'indice di riferimento S&P 500 in territorio di bear market e in calo del 21,6% da inizio anno. Secondo Bloomberg, è la prima volta che ciò accade dal 1970.

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In generale, gli investitori sono spaventati dalla politica monetaria della Federal Reserve degli Stati Uniti e dai tentativi di quest'anno di frenare l'inflazione, che hanno introdotto una serie di aumenti dei tassi di interesse.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha discusso sul modo in cui l'ente governativo riuscirà a contenere l'inflazione, ma ha suggerito che, continuando a far salire i costi di finanziamento, la Fed potrebbe prepararsi ad una recessione.

Mercoledì, durante la sua testimonianza alla Commissione bancaria del Senato, Powell ha dichiarato: "È certamente una possibilità", in risposta a una domanda del senatore John Tester, aggiungendo che "non è il risultato che intendiamo ottenere, ma è certamente una possibilità".