Il token nativo di Voyager Digital, il broker di criptovalute in crisi, è salito alle stelle in quello che sembra essere un nuovo tentativo di gonfiare il suo prezzo, apparentemente ispirato dal recente short squeeze di CEL.

Mercoledì scorso, il token VGX di Voyager ha registrato un'impennata del 178%, raggiungendo un massimo intraday di 0,891$, prima di scendere a circa 0,559$. Al momento in cui scriviamo, ha recuperato terreno fino a 0,717$.

L'aumento dei prezzi ha coinciso con la comparsa di un hashtag su Twitter chiamato #PumpVGXJuly18, nonché con la formazione di un gruppo Telegram chiamato "Voyager Community Recovery Channel", che al momento conta più di 2.100 membri. Il token ha guadagnato oltre il 400% dall'inizio della settimana.

Il pump di VGX di questa settimana rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alla costante discesa registrata quest'anno dalla criptovaluta, che ha perso quasi l'80% dall'inizio del 2022 e oltre il 90% dal suo massimo storico di 12,47$, raggiunto nel gennaio del 2018.

Il 6 luglio Voyager Digital ha annunciato il suo piano di ripresa, che prevedeva l'emissione di token Voyager ai clienti che avevano subito perdite in seguito alla sospensione delle contrattazioni all'inizio del mese. Lo stesso giorno, la società ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 a New York, adducendo problemi di liquidità derivanti dai debiti insoluti di Three Arrows Capital (3AC).

Martedì scorso un giudice federale di New York ha congelato i beni rimanenti di 3AC. Un'altra parte del piano di ripresa prevede il recupero di beni da 3AC, il che potrebbe spiegare in parte l'aumento del prezzo del token VGX.

MetaFormLabs, una società di criptovalute sconosciuta che ha iniziato a pompare VGX su Twitter il 9 luglio, si è impegnata a salvare Voyager attraverso questo mezzo. Mercoledì, la società ha esposto il suo obiettivo di prezzo per il token e gli importi promessi per il piano di salvataggio:

"Abbiamo fissato un nuovo obiettivo tra i 5USD-8USD. Attualmente, abbiamo 50.000.000 USD internamente e 67.000.000 USD versati da noti appassionati di criptovalute".

Giovedì l'azienda ha dichiarato di disporre di 135 milioni di dollari di fondi per il piano di salvataggio, che sarà annunciato nella sua interezza il 18 luglio, in concomitanza con i piani di pump del token:

Una cosa è chiara.

Non dite che non vi abbiamo avvertito in anticipo delle nostre intenzioni. #PumpVGXJuly18
18 luglio 2022, 14:00 PST
Non condivideremo più gli importi esatti che abbiamo promesso.
Totale attuale pronto per il 18 luglio: oltre 135.000,00 USD

Chi è in short probabilmente verrà inghiottito interamente.

NFA

— MetaFormLabs | #PumpVGXJuly18 (@MetaFormLabs) July 13, 2022

MetaFormLabs, a seguito del pump iniziale di mercoledì scorso, quando i prezzi sono saliti da 0,15$, ha affermato che questo non ha nulla a che fare con loro:

"Dove c'è verde ci sono avvoltoi che predano. Il #PumpVGXJuly18 si svolgerà come previsto il 18 luglio alle 14:00 PST.  Il movimento di oggi non era guidato da noi, non abbiamo ancora iniziato".

Il piano per il pump è stato accolto con una sana dose di scetticismo dalla comunità su Twitter:

Per quanto riguarda #VGX e il "Pump $VGX" in circolazione...

Sappiate in cosa vi state imbarcando. Molta supply è bloccata su Voyager e questo può influenzare i prezzi. L'ottimismo su $VGX può potenzialmente aiutare Voyager a far guadagnare i clienti, ma sappiate il rischio che state correndo.

— shingolavine.eth (@shingolavine) July 13, 2022

Il feed ufficiale di Voyager su Twitter non menziona alcun piano di salvataggio.

Nel frattempo VGX era già in calo, e ieri aveva perso il 21% rispetto al suo pump iniziale. Un simile pump and dump si è verificato di recente con i token Terra (LUNA), che a fine maggio hanno superato i 10$ per poi crollare a circa 2$ soltanto una settimana più tardi.