Da quando Satoshi Nakamoto, l’inventore anonimo di Bitcoin (BTC), è scomparso nel 2011 sono emerse numerose teorie sulla sua identità.

Hal Finney, Dorian Satoshi Nakamoto, Nick Szabo e Craig Wright sono stati menzionati come possibili candidati (anche se CSW è la figura principale a sostenere la teoria che lo coinvolge).

Dopo mesi di ricerca, Gerald Votta, direttore della ricerca GameFi di Quantum Economics, crede di aver trovato la risposta alla vera identità di Satoshi: il crittografo canadese James A. Donald. In un nuovo articolo pubblicato il 17 novembre, Votta ha delineato prove circostanziali interessanti che a suo avviso dimostrano il collegamento.

Donald è stata la prima persona a commentare il white paper di Bitcoin nel 2008, cosa che ha catturato l’interesse di Votta. Il ricercatore ha indicato che il tempismo “quasi istantaneo” era “molto sospetto,” e l’ha spinto a “studiare in modo più approfondito la vita di Donald.

Votta ha spiegato a Cointelegraph:

“Osservando il tempismo, Donald commenta pochi minuti dopo la pubblicazione del white paper di Bitcoin e fa una domanda così specifica a Satoshi. Come si fa a leggere il white paper, analizzarlo e formulare questa fantastica domanda sulla scalabilità in tre minuti? È quasi impossibile.”

Votta ha sottolineato che Donald corrisponde al profilo nei minimi dettagli: “Donald non ha solo una comprensione avanzata di computer, programmazione e crittografia, era anche un esperto di economia, storia e legge. Sono state le sue parole, però, che mi hanno aiutato a collegarlo a Satoshi Nakamoto.

Questa non è la prima volta che la teoria viene proposta. Nel 2014, un post dell’utente Bruno Kucinskas su un forum dedicato a Bitcoin ha indicato le stesse prove sulla risposta rapida scatenando un dibattito. Un utente ha affermato che la marcatura temporale varia tra archivi differenti, e un altro ha suggerito che i fusi orari sono diversi da quelli proposti nell’ipotesi sul periodo di tempo tra il post e la prima risposta.

Inoltre, è possibile che Satoshi e Donald avessero parlato in privato prima di inviare la domanda e risposta pubblicamente. Votta ha spiegato a Cointelegraph di aver letto tutti questi controargomenti, ma le sue prove “parlano da sole.” Proseguendo, ha aggiunto che il sito web del progetto Crypto Kong di Donald è “letteralmente Bitcoin incarnato.

La ricerca di Votta ha esplorato Crypto Kong, un programma software che utilizza crittografia a curva ellittica per firmare documenti elettronicamente. “Questo particolare programma è stranamente familiare alla base fondamentale di Bitcoin,” ha scritto, approfondendo le analogie tra le informazioni sul sito web e il white paper.

Il sito di eCheque contiene i dettagli di Crypto Kong e “echeque.com” era il dominio dell’email di Donald “James@echeque.com.” Donald ha contattato Satoshi da questo indirizzo in almeno un’occasione, ha aggiunto Votta.

Inoltre, la pagina principale di Crypto Kong sul sito web di eCheque presenta un esempio minimizzato di Kong sul lato destro della schermata, con una firma digitale che corrisponde a quella inviata a Satoshi Nakamoto fino al trentaquattresimo carattere.

Quindi, perché Satoshi avrebbe orchestrato una conversazione con sé stesso da due indirizzi separati se era effettivamente Donald. Secondo Votta, questa tattica era uno stratagemma per “mantenere l’anonimato e proporre un’opinione contraria su Bitcoin.

Corrispondenza email tra Satoshi e Donald
Corrispondenza email tra Satoshi e Donald. Fonte: Metzdowd

Votta sostiene la sua ipotesi con prove raccolte analizzando i messaggi scritti da Satoshi.Le comunicazioni di Donald contenevano linguaggio che mi ha fatto pensare a Satoshi, spiega.

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A suo avviso, Satoshi aveva una “ottima padronanza non solo della lingua inglese ma anche dell’inglese nordamericano,” indicando che è probabilmente nato, cresciuto o ha studiato negli USA, nel Regno Unito o in un’ex colonia britannica.

Per esempio, Satoshi usa il termine “Chancellor” e l’ortografia inglese della parola “favour.”

Inoltre, è riuscito a collegare Satoshi a Donald attraverso l’uso particolare del termine “Chaumian.” Donald lo utilizza in una risposta via email sui brevetti di Digicash il 3 agosto 2003, e Satoshi lo usa in un’email dell’11 febbraio 2009.

Con questo, il mistero è risolto. Le probabilità che due individui abbiano le stesse credenziali, una chiara padronanza della lingua e cultura nordamericana, e condividano quasi lo stesso white paper sono astronomicamente basse,” ha concluso Votta.

Mati Greenspan, fondatore di Quantum Economics, ha rivelato che Gerard si è dedicato alla ricerca per mesi, insieme al VP dei contenuti Charles Bovaird che ha “assicurato le pratiche di ricerca e il reperimento di informazioni adeguati.

Sin dalla pubblicazione del post, la reazione è stata “straordinaria,” ha aggiunto.

"È di gran lunga uno dei nostri rapporti di ricerca più popolari finora e continuiamo a ricevere feedback incredibile da veterani del settore.”