Albert Camus scrisse: "La presa di coscienza che la vita è assurda non può essere una fine, ma solo un inizio." Questa frase descrive perfettamente l’attuale panorama del mercato finanziario e, in particolare, il fenomeno delle memecoin.

Le memecoin non sono più solo uno scherzo

Niente lo dimostra meglio del lancio di TRUMP, la memecoin ufficiale del neo-presidente statunitense Donald Trump, che in un solo weekend ha raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore ai 12 miliardi di dollari, piazzandosi al 21° posto tra tutte le criptovalute. Poco dopo anche sua moglie Melania ha lanciato MELANIA, che ha registrato un successo altrettanto sorprendente. Se mai ci fossero stati dubbi, oggi è chiaro: le memecoin non sono più soltanto un gioco.

Eppure, dal punto di vista razionale, è sconcertante pensare che una criptovaluta nata da un meme possa valere più di un’azienda automobilistica con quasi un secolo di storia, che produce milioni di veicoli all’anno. Una genera valore tangibile, l’altra si fonda sull’intrattenimento speculativo.

Dogecoin ne è l’esempio più celebre, ma non è l’unico. Con il boom di TRUMP, la capitalizzazione complessiva del mercato delle memecoin ha superato i 126 miliardi di dollari: un valore superiore a quello di molte aziende tradizionali, e sempre più vicino a quello dell’intero settore della finanza decentralizzata.

Il nichilismo finanziario incontra l’accessibilità

Tentare di applicare metriche finanziarie tradizionali alle memecoin è un errore, perché questi asset stanno emergendo come una categoria d'investimento a sé stante.

Uno dei motori di questo fenomeno è il nichilismo finanziario, concetto teorizzato da Travis Kling, secondo cui le giovani generazioni stanno abbandonando i modelli di creazione della ricchezza del passato, come ad esempio l'acquisto di una casa. Pertanto investire in memecoin appare un rischio accettabile: un piccolo capitale può generare guadagni enormi, e quando non si ha nulla da perdere tutto diventa possibile.

Questa dinamica rispecchia l’intero mercato crypto, progettato per offrire uscite rapide e altamente redditizie alle società di venture capital, piuttosto che consentire alle community di acquistare token a prezzi equi. Per molti, le memecoin incarnano il ritorno agli ideali comunitari che hanno segnato i primi anni della crypto economy.

Non è un caso che l’analista Murad abbia suggerito che ci troviamo in un vero e proprio “superciclo” delle memecoin. La loro crescente accessibilità – con blockchain sempre più user-friendly e piattaforme che semplificano l'acquisto senza lunghe procedure di verifica – ha solo accelerato la loro diffusione.

Più di un investimento: una comunità

Le memecoin non sono solo strumenti speculativi, ma anche un fenomeno culturale. Il successo di TRUMP ne è una prova lampante: milioni di persone si sono riunite attorno a questa criptovaluta, trasformandola in un simbolo di appartenenza.

Persino la cultura pop ha abbracciato il fenomeno. L’ultima stagione di Squid Game su Netflix presenta infatti un personaggio che ha perso tutto investendo in memecoin, mentre Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, continua a sostenere pubblicamente DOGE.

Il prezzo unitario basso è un altro fattore chiave: l’idea che una moneta possa "facilmente" raggiungere il valore di un dollaro è un incentivo psicologico potente per chi spera in guadagni trasformativi. Ma il vero motore delle memecoin è l’elemento comunitario. Come sostiene Murad, questi asset rispondono a un desiderio umano fondamentale: il senso di appartenenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la solitudine come una delle principali sfide della società moderna. In questo contesto, non sorprende che sempre più persone cerchino nuovi modi per connettersi, trovando nei meme un linguaggio comune e un’opportunità per creare legami digitali.

Dai meme all'utilità reale

L’interesse per i meme non si limita agli investitori retail: anche gli sviluppatori stanno iniziando a costruire su di essi. Berachain, per esempio, è nata come una semplice memecoin a tema "orso", ma oggi è un’intera blockchain ottimizzata per la DeFi, con un innovativo meccanismo di Proof-of-Liquidity.

Sebbene sia ancora in fase di testnet, Berachain sta già attirando progetti che spaziano dall’intelligenza artificiale ai modelli vape-to-earn. Quando la rete sarà operativa, potrebbe smentire l’idea che i meme siano privi di utilità, dimostrando invece che rappresentano un terreno fertile per l’innovazione.

Oltre alla tecnologia, c’è anche il denaro. Il token TRUMP, ad esempio, ha aumentato il patrimonio netto di Donald Trump di circa il 50% in una sola notte. E un singolo investitore è riuscito a guadagnare 20 milioni di dollari acquistando e vendendo l'asset con un tempismo perfetto.

Sebbene le memecoin possono sembrare poco più di una trovata goliardica, è utile ricordare che le istituzioni finanziarie – oggi impegnate in strategie da miliardi di dollari incentrate su Bitcoin – un tempo consideravano anche BTC privo di valore.

Alcuni governi stanno persino valutando di adottare Bitcoin come valuta di riserva. Dogecoin, nato per scherzo, oggi vale più di svariati colossi automobilistici, e TRUMP potrebbe ridefinire il concetto stesso di memecoin.

Nichilismo finanziario, accessibilità e spirito di comunità stanno trasformando le memecoin in una classe d'investimento sempre più rilevante. Gli sviluppi tecnologici dimostrano che questi asset stanno superando la dimensione dell’intrattenimento: con i meme che si evolvono in prodotti guidati dalle community, anche le loro monete stanno seguendo lo stesso percorso. Col tempo, potrebbero passare da fenomeni effimeri a elementi chiave nei portafogli di investimento. TRUMP è solo l’inizio.

Scritto da Charles Waynco-founder di Galxe