Sheila Warren, Head of Blockchain and Data Policy del World Economic Forum, ha dichiarato che le persone allontanate o escluse dai sistemi finanziari tradizionali sono le più propense a guidare l'adozione di massa delle criptovalute.

È necessario colmare il digital divide

Durante la conferenza sul web Unitize, Warren ha discusso con la moderatrice Shira Frank dei passi che bisognerà compiere per raggiungere l'adozione di massa. Secondo Warren, colmare il divario digitale sarà fondamentale per rendere la tecnologia blockchain realmente mainstream.

Sheila Warren durante la conferenza Unitize

Sheila Warren durante la conferenza Unitize

Warren ritiene che le grandi istituzioni finanziarie non mirano a creare beneficio per l'intera società, ma soltanto per una "piccola sezione" di essa.

Warren ha raccontato che una volta un membro dell'industria blockchain le disse che il 20% delle persone non sarà mai in grado di accedere alle valute digitali. Tuttavia, la donna ritiene che riuscire a servire sia questa fetta della popolazione che il rimanente 80% rappresenta la chiave per l'adozione di massa delle criptovalute:

"Dobbiamo innanzitutto individuare la base di utenti più semplice da convincere. Per strano che possa sembrare, sono le persone rimaste escluse, per un motivo o per un altro, dai sistemi tradizionali.

Sono le persone per cui è più difficile realizzare infrastrutture adeguate, ma al tempo stesso le maggiormente disposte ad accogliere e provare qualcosa di nuovo."

Il futuro della blockchain

Per quanto riguarda la strada da percorrere verso l'adozione della blockchain, Warren ritiene che difficilmente assisteremo alla nascita di un'unica applicazione vincente che spingerà tutti gli utenti a fare uso di questa tecnologia. Spera pertanto che ci sarà coalizione e collaborazione nell'ecosistema, così da dare vita a miglioramenti incrementali.

"Il cambiamento richiede parecchio tempo", ha conclula donna comparando il viaggio verso l'adozione di massa ai movimenti per la giustizia sociale negli Stati Uniti. "Molto spesso si fa un passo avanti e due indietro."