La Quinta Direttiva Antiriciclaggio dell’Unione Europea (5AMLD) è entrata ufficialmente in vigore il 10 gennaio. Il disegno di legge è stato presentato il 9 luglio 2018 con il duplice intento di rendere più trasparenti le transazioni finanziarie e di contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo in Europa. 

Per la prima volta, la 5AMLD ha esteso il suo perimetro applicativo includendo i prestatori di servizi basati su criptovalute quali exchange di monete digitali e fiat o fornitori di wallet custodial. Il progetto è quello di identificare più chiaramente i soggetti che prendono parte alle transazioni di criptovalute. In tal modo sarà possibile contrastare più facilmente il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Stando alla scheda informativa della 5AMLD, la normativa: 

  • garantirà una maggiore trasparenza riguardo agli effettivi titolari delle persone giuridiche al fine di prevenire episodi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo attraverso l’impiego di meccanismi poco limpidi;
  • darà agli organismi europei di regolamentazione finanziaria maggiore accesso alle informazioni tramite i registri contabili delle banche centrali;
  • affronterà i rischi del finanziamento del terrorismo legati all’utilizzo in anominato di valute digitali e di strumenti prepagati;
  • migliorerà la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli organismi di vigilanza e la BCE;
  • estenderà i criteri di valutazione di Paesi terzi ad alto rischio e assicurerà un alto livello di garanzie per i trasferimenti di denaro verso o da tali Paesi.

Qualora non si rispetterà la normativa, saranno chiaramente irrogate delle pene pecuniarie. Ad esempio, l’autorità austriaca di regolamentazione finanziaria sanzionerà i prestatori di servizi criptovalutari inadempienti fino a un massimo di 200.000 euro. Le attività basate sulle crypto non avranno vita facile se si ritroveranno a dover pagare le sanzioni di non conformità alla 5AMLD.

Cosa cambierà per i prestatori di servizi crypto?

Le società europee dell’ecosistema criptovalutario faticano a soddisfare le nuove linee guida illustrate nella 5AMLD. Diverse attività stanno chiudendo a causa delle rigide prassi in ottica KYC (Know Your Customer) e AML (antiriciclaggio) introdotte dalla nuova normativa. Bottle Pay, fornitore britannico di wallet di criptovalute, ha annunciato la chiusura dei battenti alla fine dello scorso anno. In un post pubblicato sul blog della società il 13 dicembre 2019 si legge:

"Dal momento che siamo un fornitore di wallet custodial di Bitcoin con sede nel Regno Unito, dovremo osservare la normativa europea 5AMLD che entrerà in vigore il 10 gennaio 2020. Il numero e la tipologia di ulteriori informazioni personali che dovremo richiedere ai nostri clienti stravolgerebbe l’attuale esperienza dell’utente a tal punto che non vogliamo richiedere questo sforzo alla nostra community."

Il cambiamento in atto è chiaro: l’Unione europea sta prestando maggiore attenzione alle criptovalute e ha stabilito le prime regole che disciplinano come le società dovrebbero comportarsi in questo ecosistema. Ora spetterà a queste aziende conformarsi alla normativa o non potranno operare affatto.