In data odierna, a seguito di una notte di correzione che ha riassorbito gli ultimi rialzi, Bitcoin (BTC) è diretto verso i 23.000$.
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Rimbalzo del dollaro guasta la crypto festa
Cointelegraph Markets Pro e TradingView confermano i minimi di 23.329$ su Bitstamp per BTC/USD.
All'apertura di Wall Street di ieri, la coppia era reduce da un secondo viaggio al di sopra dei 24.000$, con gli acquirenti che tuttavia non sono riusciti a sostenere lo slancio a fronte della volatilità del mercato macro.
Come accade spesso a seguito degli annunci sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve degli Stati Uniti, il movimento iniziale è stata contrastato, con l'asset che è tornato al livello precedente.
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Le condizioni sono peggiorate grazie al rimbalzo della forza del dollaro, con il DXY che mette a segno un vistoso rimbalzo, consolidando nel corso della giornata.
"Quando il dollaro DXY troverà supporto e inizierà a rimbalzare con tenacia, assisteremo a dei pullback sulle nostre detenzioni in crypto", avverte il popolare trader Crypto Tony.
"È ora di prestare attenzione".
Michaël van de Poppe, collaboratore di Cointelegraph, prevede un livello di 102 per il DXY al fine di innescare cali inversamente correlati tra gli asset di rischio.
"Mi aspetto che il DXY ritesti quello che era il supporto e che ora è la resistenza superiore", prosegue Matthew Dixon, fondatore e CEO della piattaforma di valutazione delle criptovalute Evai, nella sua analisi.
"Ciò si allineerebbe con la mia aspettativa inversa su BTC e Crypto che si muovono verso il basso poco prima di un alto 'blowoff' finale (non molto più alto, a parer mio)".
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Il CPI desta nuove preoccupazioni
Secondo alcuni, la pressione sui prezzi indotta dalla macroeconomia potrebbe protrarsi fino a febbraio.
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Nel suo ultimo aggiornamento di mercato inviato agli iscritti al canale Telegram, la società di trading QCP Capital ha richiamato l'attenzione in particolare sulla prossima stampa dell'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti (CPI), prevista per il 14 febbraio.
"Dopo il FOMC, abbiamo una serie di dati di secondo livello, tra cui l'importante ISM dei servizi e il NFP. Tuttavia, l'elemento decisivo sarà il CPI di San Valentino, per il quale riteniamo vi siano rischi di rialzo", ha dichiarato.
"In primo luogo, il Nowcast sull'inflazione della Fed di Cleveland mostra una stampa >0,6% per gennaio, anche se ha sovrastimato l'inflazione negli ultimi mesi".
Grazie ad una modifica nel modo in cui viene calibrato il CPI, il QCP sospetta che i prossimi numeri nel 2023 potrebbero essere più alti di quanto il mercato si aspetti. Che sia psicologico o meno, l'impatto netto potrebbe deludere i crypto rialzisti.
"In Europa, un'analoga riponderazione ha portato a un'impennata dell CPI di gennaio pubblicato questa settimana. Di conseguenza, ci aspettiamo che i rischi di ribasso si materializzino da qui, o in occasione di questa riunione, o dopo la prossima pubblicazione del CPI", ha aggiunto QCP.
Secondo i dati del FedWatch Tool del CME Group, invece, il consenso vuole che il prossimo rialzo dei tassi di metà marzo sia identico a quello di febbraio, pari a 25 punti base.
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