Secondo i dati del sito di monitoraggio Monero Blocks, i miner hanno estratto il 90% di tutto il Monero (XMR) disponibile, mentre il restante 10% verrà completato entro maggio 2022.
Monero, criptovaluta famosa per la sua anonimità, avrà una riserva totale di 18,4 milioni di XMR. Fino ad oggi sono state minate 16.659.407 monete XMR.
A differenza del Bitcoin (BTC), che ad un certo punto non potrà più essere minato, dopo il 2022 Monero continuerà a generare blow reward molto piccoli (0,6 XMR) all'infinito, meccanismo noto come "tail emission".
Ciò garantisce che i miner abbiano un motivo per continuare a mantenere la rete sicura, spiega il sito web Moneropedia:
"A causa della blocksize dinamica, la concorrenza tra i miner farà diminuire le tariffe. Se l'attività di mining non è redditizia a causa di un costo elevato e di una bassa remunerazione, i miner perdono il loro incentivo e interrompono le loro attività, riducendo così la sicurezza della rete. Il meccanismo della tail emission garantisce che si possa sviluppare un mercato delle tariffe assieme ad una blocksize dinamica."
Nonostante tale caratteristica, è tuttavia improbabile che Monero diventi una criptovaluta inflazionistica, dato che le monete perse o bruciate nell'intervallo di tempo in cui viene generato un blocco superano probabilmente il block reward stesso.
Dopo le polemiche sul meccanismo della tail emission, emerse durante il controverso hard fork di quest'anno, Monero ha dovuto fare i conti con molta pubblicità negativa, nonostante il suo anonimato l'abbia resa la moneta preferita di hacker e criminali informatici.
Come segnalato poche settimane fa, il "cryptojacking", ossia il processo mediante il quale gli hacker utilizzano un dispositivo per minare criptovalute all'insaputa del proprietario, è diventato la minaccia informatica più diffusa del 2018. Secondo gli studi, i criminali informatici preferiscono minare monete fortemente basate sull'anonimato, proprio come Monero.